COME AMARE IL PROSSIMO IN MODO CORRETTO

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“Amerai il prossimo tuo come te stesso” (Mt 22,37-40)

Per amare il prossimo (ma anche noi stessi) nell’unico modo corretto occorre impegnarsi, aiutati dalla Grazia che ci viene donata per mezzo della Preghiera e dei Sacramenti, a rispettare gli ultimi 7 Comandamenti e a compiere le 7 Opere di Misericordia Corporale e Spirituale.

Gli ultimi 7 Comandamenti:
4) Onora il Padre e la Madre
5) Non uccidere
6) Non commettere adulterio/atti impuri
7) Non rubare
8) Non dire falsa testimonianza
9) Non desiderare la donna d’altri
10) Non desiderare la roba d’altri

Le 7 Opere di Misericordia Spirituale e Corporale, che Gesù reputerà come fatte a se stesso: 

Le 7 Opere di Misericordia Spirituale: 
1 – Consigliare i dubbiosi
2 – Insegnare agli ignoranti
3 – Ammonire i peccatori
4 – Consolare gli afflitti
5 – Perdonare le offese
6 – Sopportare pazientemente le persone moleste
7 – Pregare Dio per i vivi e per i morti

Le 7 Opere di Misericordia Corporale: 
1 – Dar da mangiare agli affamati
2 – Dar da bere agli assetati
3 – Vestire gli ignudi
4 – Alloggiare i pellegrini
5 – Visitare gli infermi
6 – Visitare i carcerati
7 – Seppellire i morti

Ma chi è questo prossimo da amare? 
Per il cristiano devono essere tutti gli uomini della Terra: i parenti e gli amici, i vicini e i lontani, i buoni e i cattivi, i poveri e i ricchi, gli amici e i nemici.
Il vero cristiano non deve sentirsi nemico di nessuno, come Gesù che odiava il peccato, ma amava i peccatori e cercava continuamente le pecorelle smarrite per salvarle!
Dice Gesù: “Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste” (Mt 5,43-48).

Come amare il Prossimo?
Cercando il bene di tutti e procurandoglielo anche con veri sacrifici, dando ad ognuno in tutta la misura a noi possibile quello di cui ha bisogno: chi ha bisogno del pane, chi non ha la fede, chi ha bisogno del conforto, chi del favore, ecc., e chi ha bisogno soltanto dell’amicizia, di non sentirsi solo, della buona parola. Non c’è nessuno che non abbia bisogno di nulla.
Per questo il cristiano che vuol essere vero discepolo di Gesù, man mano che cresce in perfezione, apre sempre di più gli occhi e il cuore verso gli altri e vive per gli altri, come un qualunque organo del nostro corpo, che è a servizio di tutto il corpo e che è sano soltanto quando serve tutto il corpo. Il vero cristiano si sente fratello di tutti ed è sempre disposto ad aiutare tutti.
Gesù ci chiama ad aprire il nostro cuore al mondo intero e a farlo aprire alle nostre Comunità e alle nostre Parrocchie per soccorrere i poveri, i bisognosi, gli affamati, i lebbrosi e per evangelizzare i parenti, i quartieri lontani, i condomini, i peccatori, i pagani e quanti sono lontani da Dio.
C’è un immenso bene da fare; non possiamo dormire, perché ci sono decine di milioni di persone che ogni anno muoiono per fame o per denutrizione, e tra di esse, milioni di bambini!

E come starsene fermi quando ogni giorno un gran numero di uomini vanno all’inferno?
Molti cristiani hanno dimenticato che essere veri cristiani significa annunziare il Vangelo e sforzarsi di salvare dall’Inferno il maggior numero possibile di anime, ma questo possiamo farlo soltanto nella misura in cui noi stessi, in prima persona, diamo il buon esempio amando Dio ed impegnandoci a percorrere la strada delle virtù e della preghiera giornaliera!
Per questo Dio ha detto: “Quando sentirai dalla mia bocca una parola, tu dovrai avvertirli da parte mia. Se io dico al malvagio: Tu morirai! e tu non lo avverti e non parli perché il malvagio desista dalla sua condotta perversa e viva, egli, il malvagio, morirà per la sua iniquità, ma della sua morte io domanderò conto a te. Ma se tu ammonisci il malvagio ed egli non si allontana dalla sua malvagità e dalla sua perversa condotta, egli morirà per il suo peccato, ma tu ti sarai salvato.
Così, se il giusto si allontana dalla sua giustizia e commette l’iniquità, io porrò un ostacolo davanti a lui ed egli morirà; poiché tu non l’avrai avvertito, morirà per il suo peccato e le opere giuste da lui compiute non saranno più ricordate; ma della morte di lui domanderò conto a te. Se tu invece avrai avvertito il giusto di non peccare ed egli non peccherà, egli vivrà, perché è stato avvertito e tu ti sarai salvato”. (Ez 3,11-21).

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