GUAI ALLE DONNE VESTITE SENZA PUDORE!

Mi rendo conto che questa breve catechesi farà storcere il naso a molte donne; le mode indecenti e la mancanza di pudore, infatti, essendo continuamente promosse ed osannate dai mass media (attraverso influencer, stilisti, artisti, personaggi e programmi “moralmente corrotti”) sono penetrate profondamente nella nostra cultura, in particolare nella cultura giovanile, a tal punto da essere ormai considerate “moralmente accettabili”, se non addirittura normali…
questo, però, non attenua la loro gravità oggettiva e non giustifica il “silenzio colpevole” di chi ha il gravissimo dovere di ammonire i battezzati al fine di ottenere la salvezza eterna del maggior numero possibile di anime:
“specialmente i pastori e i predicatori, quando ne abbiano l’opportunità, devono, secondo quelle parole di S.Paolo (II Tim. 4:2): insistere, confutare, implorare, sgridare, al fine di ottenere che le donne indossino vesti conformi alla verecondia, tali da poter essere ornamento e salvaguardia della virtù; ed essi devono anche ammonire i genitori di non permettere che le loro figliole indossino abiti immodesti” (Atti della Sede Apostolica – Consiglio di Vigilanza ai Vescovi ed Ordinari Diocesani)

LA VIRTÙ DELLA PUREZZA È NECESSARIA

La purezza è come il centro attorno a cui si raccolgono e si conservano tutte le altre virtù, e se per disgrazia si perde la purezza, tutte le altre virtù sono perdute con essa!
Non c’è vita di Grazia, ne crescita spirituale, senza la purezza.

SENZA PUREZZA SI PERDE LA GRAZIA DI DIO

Perdono la Grazia di Dio e si auto condannano all’Inferno (se non si pentono in tempo) tutte quelle donne che, in piena consapevolezza e deliberato consenso, si vestono in modo provocante per affermarsi nel lavoro, ottenere apprezzamenti o suscitare desiderio sessuale negli uomini (ossia: che esibiscono scollature, o indossano vestiti, gonne, pantaloni o pantaloncini trasparenti oppure eccessivamente corti e/o aderenti).

Gesù, che ha sparso il Suo Sangue Divino per la salvezza dei peccatori, è stato severissimo a questo riguardo:
“Avete inteso che fu detto: Non commettere adulterio; ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore” (Matteo 5,27).
Ed ancora: “Guai al mondo per gli scandali! È inevitabile che avvengano scandali, ma guai all’uomo per colpa del quale avviene lo scandalo!… sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare” (Mt 18, 6-8).

A causa del modernismo che ha inquinato la fede cattolica, e, di conseguenza, lo stile di vita, la preparazione, i metodi di insegnamento e le scelte pastorali di molti educatori, catechisti, sacerdoti, vescovi e cardinali, é diventata ormai (quasi) convinzione comune che dinanzi a Dio “l’abito non fa’ il monaco”, oppure, che “Dio non guarda l’abito, ma l’intenzione con cui lo si indossa“…

ATTENZIONE! NIENTE DI PIU’ FALSO!

Infatti, la Parola d Dio, il magistero bimillenario della Chiesa Cattolica, la predicazione di tutti i Santi e le rivelazioni private (mi riferisco alle apparizioni riconosciute autentiche perché garantite dai miracoli), convergono tutte nell’insegnarci che agli occhi di Dio, in realtà, intenzione (di non sollecitare al peccato impuro) e prevenzione (accorgimenti per evitarlo), sono due facce della stessa medaglia: quindi, in assenza di prevenzione, l’intenzione è sempre colpevole!

Allo stesso modo, anche il pentimento dei propri peccati e la fuga dalle occasioni sono due facce della stessa medaglia
Infatti il pentimento, se non é seguito dalla fuga dalle occasioni, non é da considerarsi autentico!

ANCHE IL DIAVOLO, DURANTE UN ESORCISMO, È STATO COSTRETTO A PARLARE DELLE MODE INDECENTI…

In un esorcismo fatto da padre Heinrich Kreuzer, il 21 Febbraio 1984, Balzebub è stato costretto a rivelare all’esorcista questa terribile realtà:

“Quante donne oggi, per la superbia della carne (vanità e/o lussuria), mostrano in maniera provocante il loro corpo! Senza pudore! Senza disagio! Con la più grande naturalezza, fingendo di non rendersi conto che stanno provocando scandalo a tante persone e favorendo così la propria e l’altrui rovina eterna. 
Quanti e quanti uomini, infatti, e quanti e quanti bambini sono portati a guardarle con malizia! 
Guai a chi pecca e fa peccare in questo modo!
Sono costretto a dire che una donna che non è vestita correttamente talvolta pecca senza esserne pienamente consapevole, ma non per questo è senza colpa, perché genitori, sacerdoti ed educatori almeno qualche volta le hanno parlato del pudore, e se anche non fosse stata educata in questo senso glielo grida la sua coscienza che un certo abbigliamento diventa provocazione e tentazione per chi la vede così poco vestita!
E così, quando si ostina a ignorare questo, induce molti uomini e molti bambini e giovani a pensieri peccaminosi, li rende facilmente vittime della passione della carne e li porta a peccare gravemente.
L’Alta (Parla della Madonna) a Fatima ha raccomandato: “Vestitevi decentemente e imparate da me’! Davanti a Dio l’umiltà è il più bell’ornamento”.
La donna pecca non solo quando si scopre in modo sconveniente, ma fin da quando nella sua mente si propone di far questo. Il volersi affermare non tanto con la bellezza dell’anima [cioè con le virtù], ma col fascino del corpo, è già una colpa. E quanto è diffusa questa colpa! E quanto è sottovalutata! 
Quante donne diventano delle tentatrici per l’uomo, come lo fu Eva! Quante donne di oggi creano danni irreparabili nelle anime di molte altre persone, per cui, se pentendosi in tempo riusciranno a salvarsi, in Purgatorio dovranno pagare amaramente questo loro peccato: bruceranno in tutte quelle parti del loro corpo che hanno spudoratamente scoperto! I loro torbidi pensieri di oggi e il loro insano e ostinato desiderio di apparire o di provocare daranno vita per loro ad un’ atroce tortura. 
Se poi non si convertiranno in tempo, bruceranno sempre all’Inferno.
La loro pelle … [Grida]… la loro pelle si staccherà a brandelli e cadrà. Allora saranno davvero carne nuda, carne sanguinante, se non si saranno pentite, amaramente pentite fin che erano in tempo, se non avranno espiato per quanto hanno rovinato in altre anime! Questo ve l’ho dovuto dire, ma ora non voglio più parlare!”.

Parole forti? Certo! Meno forti di quello che sarà il Giudizio di Dio per chi pecca e fa peccare in questo modo!

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MEDIOEVO!? NO, LA LEGGE DI DIO È SEMPRE ATTUALE!

La Madonna di Fatima disse alla piccola Giacinta:
“Verranno certe mode che offenderanno molto Gesù. Le persone che servono Dio non devono seguire la moda. La Chiesa non ha mode. Gesù è sempre lo stesso!”.
E sempre la stessa è – e sempre sarà – la Sua Santa legge, specialmente in tema di purezza, continenza e castità.

COSA CI INSEGNANO I SANTI

San Pio da Pietrelcina visse in tempi di corruzione dei costumi già molto avanzata, e sappiamo bene del suo grande combattimento contro le mode indecenti.
Infatti, Padre Pio aveva della donna un concetto altissimo e ciò lo spingeva a denunciare tutto ciò che denigrava e sviliva la Dignità femminile e che riduceva la donna ad un puro oggetto di piacere, in particolare la moda.

Dichiarò un giorno:
«Desidero che voi tutti, miei carissimi figli spirituali, attacchiate con l’esempio e senza alcun rispetto umano una santa battaglia contro la moda indecente. Dio sarà con voi e vi salverà! Le donne che cercano la vanità nelle vesti non possono mai appartenere a Cristo, e codeste perdono ogni ornamento dell’anima non appena questo idolo entra nei loro cuori. Si guardino da ogni vanità nei loro vestimenti, perché il Signore permette la caduta di queste anime per tali vanità».

Il Santo cacciava via dal confessionale le donne che si presentavano vestite contro i veri criteri della modestia, gridando a loro frasi come: «Vestiti da cristiana!», «Sciagurata, va’ a vestirti!», «Pagliaccia!», «Ti segherei le braccia… perché soffriresti di meno di quello che soffriresti in Purgatorio… le carni scoperte bruceranno!», particolarmente a quelle donne che nella loro misera furbizia si tiravano giù la gonna per far credere al Santo che fosse abbastanza lunga.
Ma ne aveva anche per gli uomini, come quel signore in maniche corte al quale chiarì come doveva comportarsi: «’Vagliò, o ti allunghi le maniche o ti accorci le braccia!».

COME DEVE VESTIRSI UNA DONNA CRISTIANA

Basate su vari estratti dalla teologia morale, le seguenti linee guida generali sono sempre in vigore, sebbene pochi ne parlino:

Il vestire immodesto si riferisce a:
1) Abiti o camicette con scollature ampie [e maniche eccessivamente corte];
2) Gonne o pantaloncini corti che espongono le porzione superiore delle gambe (non devono essere più corti del ginocchio);
3) Vestiti trasparenti;
4) Abiti o tute eccessivamente aderenti.

NON ABBIATE PAURA!

Le donne non devono temere di vestire in modo cristiano. Dio le benedirà con numerosi Benefici e Grazie.

-Se sono chiamate al matrimonio, Dio farà loro incontrare lo sposo giusto. Al contrario, con la moda indecente, troveranno la persona sbagliata (ossia, ragazzi frivoli e incontinenti).
Oggi la maggior parte delle violenze sulle donne (una su tre ha subito violenze) proviene dal proprio fidanzato o marito. Molte donne hanno vissuto un matrimonio infelice proprio a causa di “imprudenze” giovanili.

-Se sono chiamate alla vita consacrata, Dio le farà percorrere questo cammino più velocemente e con maggior santità.

-Se sono chiamate ad essere nubili, troveranno la strada per la loro gioia personale. Soprattutto eviteranno di commettere sacrilegi durante la Messa e al Confessionale e di commettere altri peccati mortali (abiti immodesti e sesso occasionale) che svuotano la loro anima e le fanno diventare strumento di Satana per la propagazione del male nel mondo, tra cui la diffusione anche degli aborti (altro eufemismo per non dire “omicidio”).

Gesù è continuamente flagellato da ogni più piccola sensualità nascosta, ancor di più lo è per i peccati di impurità e delle mode indecenti.

Eleviamo il pensiero a Dio e alla Madonna, Madre della purezza, per poter accogliere subito e con gioia l’invito a vestirci con modestia.

Pace e Bene