NON TI ILLUDERE: DIO PERDONA SOLTANTO CHI SI PENTE!

misericordia

Attualmente, a causa del falso spirito modernista che ha inquinato la Fede Cattolica, e, di conseguenza, lo stile di vita, la preparazione, i metodi di insegnamento e le scelte Pastorali di molti educatori, catechisti, Sacerdoti, Vescovi e Cardinali, è ormai (quasi)convinzione comune che Dio sia così tanto Buono e Misericordioso da accogliere tutti in Paradiso, indipendentemente dai peccati personali che si commettono, o dalle “opere meritorie”, o dal credere o meno nella sua esistenza; quindi, è convinzione comune che l’Inferno non esiste, o che se esiste, è vuoto!

Niente di più falso!

Che il Signore sia infinitamente Buono e Misericordioso è fuori di dubbio. Egli, infatti, chiama continuamente il peccatore a convertirsi ed è sempre disposto a perdonargli qualsiasi peccato, anche il più abominevole e raccapricciante (leggi qui), ma esclusivamente se il peccatore è sinceramente pentito e gli domanda perdono! Anche se questo pentimento dovesse avvenire negli ultimi istanti della sua vita! Diversamente, esercita la sua terribile GIUSTIZIA!

L’episodio del buon ladrone (Luc. 23,39) ci dimostra con estrema evidenza che tra i due ladroni si salva e va’ in Paradiso solo quello che riconosce il Signore come Messia, si pente dei suoi peccati e gli chiede: “Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno”; e Gesù gli risponde: “In verità ti dico, oggi sarai con me in Paradiso”.
E come non ricordare anche l’episodio della donna adultera, alla quale Gesù pose come condizione essenziale del Suo Perdono proprio l’impegno a non peccare più: “Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più” (Gv 8,11).

Il concetto distorto di Misericordia che oggi va’ tanto di moda, ci suggerisce invece: “Fai quello che vuoi! Pecca quanto vuoi! Tanto Dio è infinitamente Buono e Misericordioso, e anche se non ti penti Egli ti perdonerà lo stesso e ti salverà!”.
Questo è uno dei più grandi inganni di Satana per trascinare con se nell’Inferno tante anime, lasciandole marcire nella loro vita disordinata!
Forse anche tu sei caduto/a in questa trappola, vero?!

Il diavolo non combatte la religione; è troppo intelligente per farlo. Egli sta producendo un falso cristianesimo, tanto simile a quello vero, che i buoni cristiani hanno paura di parlare contro di esso. Ci viene detto chiaramente nelle Scritture che, negli ultimi giorni, gli uomini non sopporteranno la sana dottrina, si allontaneranno dalla fede e, per il prurito di udire, si cercheranno dei maestri in gran numero secondo le proprie voglie rifiutando di dare ascolto alla Verità per volgersi alle favole. Viviamo in un’epidemia di questo “prurito”, e alcuni predicatori famosi ed eretici hanno fatto un’arte raffinata di questo “prurito di udire”.

Forse non lo sai, ma è stato proprio questo l’errore di valutazione che ha fatto Lucifero (e con lui, tutti gli altri angeli divenuti demoni!).
Quando Lucifero seppe che la seconda persona della SS. Trinità avrebbe assunto la natura umana pur restando vero Dio – Gesù Cristo – disse sdegnato: “Se si farà uomo, io non lo servirò! Sarò a Lui superiore!”, quindi, scoppiò una guerra in cielo (concettuale/teologica) che vide Lucifero e San Michele Arcangelo contrapporsi e guidare le fazioni opposte.
Non a caso Mi-cha-el significa CHI COME DIO?
Ma Lucifero, nonostante questa sua ottusa ribellione, confidando temerariamente nella Misericordia di Dio e sottovalutando ciecamente la sua GIUSTIZIA, si illudeva che Dio non l’avrebbe punitoinvece, all’improvviso, si vide privare della Grazia e scaraventare nell’Inferno assieme a tutti gli altri angeli ribelli che lo avevano seguito! 
Per approfondire leggi qui.

Per questo la Madonna ci ha messo in guardia tante volte contro questo tranello diabolico, anche facendo vedere l’Inferno ai tre fanciulli di Fatima (Francesco, Giacinta e Lucia). Essi descrivono la  terrificante visione in questo modo:
“Sembrò che il riflesso penetrasse la terra e vedemmo come un mare di fuoco. Immersi in quel fuoco i demoni e le anime, come se fossero braci trasparenti e nere, o bronzee, in forma umana, che fluttuavano nell’incendio, trasportate dalle fiamme che uscivano da loro stesse, insieme a nuvole di fumo che cadevano da ogni parte uguali al cadere delle scintille nei grandi incendi, senza peso né equilibrio, tra grida e gemiti di dolore e disperazione che suscitavano orrore e facevano tremare di paura. I demoni si distinguevano per le forme orribili e schifose di animali spaventosi e sconosciuti, ma trasparenti come neri carboni roventi”.
E dopo averglielo mostrato, la Madonna disse loro: “Pregate, pregate molto e fate sacrifici per i peccatori. Badate che molte, molte anime vanno all’Inferno perché non vi è chi si sacrifichi e preghi per loro!” 

Nostro Signore Gesù Cristo ha dato la Sua Vita tra atroci ed indescrivibili sofferenze in espiazione dei nostri peccati, e continua a manifestare ogni giorno il suo Amore e la sua Bontà amando i peccatori, compatendoli, cercando di attirarli a sé con ogni mezzo possibile per poterli perdonare (nel Sacramento della Confessione) e renderli eternamente felici in Paradiso!
Ma noi, poveri peccatori, da parte nostra, dobbiamo avere sempre un IMMENSO RISPETTO nei confronti della Misericordia di Nostro Signore Gesù Cristo; e tale rispetto deve poggiare su quattro pilastri:
-pentimento sincero dei propri peccati;
-proposito serio di evitarli per l’avvenire;
-ricorso al Sacramento della Confessione, istituito da Gesù Cristo, per la remissione dei peccati;
-pregare (dialogare cuore a cuore con Dio), impegnarsi a rispettare tutti i 10 Comandamenti e frequentare i Sacramenti (Santa Messa ogni domenica e nelle feste Comandate, Confessione frequente o almeno dopo ogni peccato mortale, Santa Comunione frequente o almeno una volta all’anno, a Pasqua).

Dio perdona sempre il peccatore pentito, ma castiga quello impenitente e quello che – è importante sottolinearlo oggi – tenda ad abusare della Sua Misericordia.
A questo proposito, c’è una frase di san Pio da Pietrelcina che dovrebbe farci riflettere; egli disse: “A me non fa tanto paura la Giustizia, quanto la Misericordia di Dio, poiché della prima non si può abusare, della seconda sì”.

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Ed è proprio a questo proposito che Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, Dottore della Chiesa  e grande teologo moralista, non si stancava mai di mettere in guardia i battezzati: “Se Dio castigasse subito chi lo offende, certamente non verrebbe offeso come lo è ora. Ma poiché il Signore non castiga subito, i peccatori si sentono incoraggiati a peccare di più. E’ bene sapere però che Dio non sopporterà per sempre: come ha fissato per ogni uomo il numero dei giorni della vita, così ha fissato per ognuno il numero dei peccati che ha deciso di perdonargli: a chi cento, a chi dieci, a chi uno. Quanti vivono molti anni nel peccato! E se la ridono dell’Inferno! Ma quando termina il numero delle colpe fissato da Dio, sono colti dalla morte e vanno all’ Inferno!”
Ed ancora: “I peccatori ricevono tante chiamate da Dio, ma le ignorano, se ne scordano e continuano ad offenderlo; ma Dio non se ne scorda! Egli conta una ad una le Grazie che ci dispensa, così come conta anche i peccati che noi facciamo; onde allorché giunge il tempo da Dio determinato Egli ci priva delle sue Grazie, e mette mano ai castighi”…

Lo stesso Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, disse che per i peccatori recidivi di peccati gravi, arrivati alla terza caduta, qualora non vi fossero stati segnali oggettivi di progresso (tempo trascorso, altre occasioni di peccato vinte, ecc…), si ponesse seriamente il problema ai confessori di assolverli, pena il pericolo di rendersi complici del peccato di sacrilegio!

San Pio da Pietrelcina seguiva attentamente la linea di sant’Alfonso. Capitava spesso, infatti, che non assolveva immediatamente, rimandando a casa i penitenti senza assoluzione. Questi, inizialmente ci rimanevano male, ma poi, proprio grazie alla dura esperienza di essere visti respinti dal confessore, riflettevano seriamente sulla gravità dei peccati commessi e tornavano da san Pio non solo veramente pentiti ma anche disposti a cambiare vita seriamente. Non pochi di loro mutarono così bene la loro condotta da divenire i migliori figli spirituali del Santo.

Sempre a questo proposito, infine, ricordiamo cosa disse Sant’Alfonso in un suo sermone, nella Domenica di Quinquagesima: “Dio ha pazienza ed aspetta sino a certa misura; ma, quando è piena già la misura dei peccati che Egli ha determinato di perdonare, più non perdona, e castiga il peccatore, o facendolo morire improvvisamente nello stato infelice in cui si trova; oppure abbandonandolo nel suo peccato secondo il castigo minacciato per il profeta: Auferam sepem eius et erit in direptionem (Is 5, 5). Se uno ha un territorio che l’ha coltivato per più anni, vi ha piantata la siepe intorno per tenerlo custodito e vi ha fatto molte spese; ma vede che con tutto ciò il territorio non gli rende alcun frutto; che fa? Scassa la siepe e lo lascia in abbandono, aperto ad entrarvi chi vuole, uomini e bestie. Così tremate che Dio non faccia con voi. Se non lasciate il peccato, andrete perdendo sempre più il rimorso di coscienza, il timore del castigo divino; ed ecco che tolta la siepe, resterete abbandonati da Dio, castigo peggiore della stessa morte”. L’abbandono di Dio è un castigo peggiore della stessa morte, perché il peccatore, perso il rimorso di coscienza ed il timore del castigo divino, continuerà ad accumulare peccati, e, con essi, aumenterà l’intensità delle pene che lo stesso peccatore dovrà subire nell’Inferno per tutta l’eternità (infatti, per Divina Giustizia le pene infernali sono proporzionate al numero e alla gravità dei peccati commessi)! 

“Non vi fate illusioni; non ci si può prendere gioco di Dio. Ciascuno raccoglierà quello che avrà seminato” (Galati 6,7)

Gesu Misericordioso Umiltà

Per concludere, ripropongo ciò che Gesù Misericordioso ha detto a Santa Faustina:
“Scrivi: sono tre volte santo ed ho orrore del più piccolo peccato. Non posso amare un’anima macchiata dal peccato, ma quando si pente, la Mia generosità non ha limiti verso di lei. La Mia Misericordia l’abbraccia e la perdona. Con la Mia Misericordia inseguo i peccatori su tutte le loro strade ed il Mio Cuore gioisce quando essi ritornano da Me. Dimentico le amarezze con le quali hanno abbeverato il Mio Cuore e sono lieto per il loro ritorno. Dì ai peccatori che nessuno sfuggirà dalle Mie mani. Se fuggono davanti al Mio Cuore Misericordioso, cadranno nelle mani della Mia Giustizia. Dì ai peccatori che li attendo sempre, sto in ascolto del battito del loro cuore per sapere quando batterà per Me. Scrivi che parlo loro con i rimorsi di coscienza, con gli insuccessi e le sofferenze, con le tempeste ed i fulmini; parlo con la voce della Chiesa, e, se rendono vane tutte le Mie grazie, comincio ad adirarMi contro di essi, abbandonandoli a se stessi e dò loro quello che desiderano” (1728)

Ed ancora:
“I due raggi rappresentano il Sangue e l’Acqua.
Il raggio pallido rappresenta l’Acqua che giustifica le anime (la Confessione); il raggio rosso rappresenta il Sangue che è la vita delle anime (l’Eucarestia). 
Entrambi i raggi uscirono dall’intimo della Mia Misericordia, quando sulla croce il Mio Cuore, già in agonia, venne squarciato con la lancia. Tali raggi riparano le anime dallo sdegno del Padre Mio. Beato colui che vivrà alla loro ombra, poiché non lo colpirà la giusta mano di Dio” (130)

E allora confidiamo nell’infinita MISERICORDIA di Dio, ma impegnandoci seriamente a raggiungere la santità, per non incorrere nei castighi della Sua perfettissima GIUSTIZIA.