ESSERE CASTI E’ POSSIBILE?! SI, ED E’ ANCHE NECESSARIO!

“Ogni battezzato è chiamato alla castità […] 

Le persone sposate sono chiamate a vivere la castità coniugale; le altre praticano la castità nella continenza (ossia, devono impegnarsi ad astenersi dai rapporti sessuali) […] 

La castità coniugale consiste nel porre in ogni atto sessuale l’intenzionalità unitiva e procreativa insieme, quindi, di non chiudere mai intenzionalmente l’atto coniugale alla procreazione […] La continenza periodica, i metodi di regolazione delle nascite basati sull’auto-osservazione e il ricorso ai periodi infecondi (metodo Billings) [Cf ibid., 16] sono conformi ai criteri oggettivi della moralità. Tali metodi rispettano il corpo degli sposi, incoraggiano tra loro la tenerezza e favoriscono l’educazione ad una libertà autentica. Al contrario, è intrinsecamente cattiva ogni azione che, o in previsione dell’atto coniugale, o nel suo compimento, o nello sviluppo delle sue conseguenze naturali, si proponga, come scopo o come mezzo, di impedire la procreazione” […]
(come potete vedere, si coglie anche in questo la bellezza della legge di Dio il quale vuole che l’intimità coniugale sia vera, autentica, non falsificata o avvelenata dall’incontenibile concupiscenza della carne)

fidanzati sono chiamati a vivere la castità nella continenza. Messi così alla prova, scopriranno il reciproco rispetto, si alleneranno alla fedeltà e alla speranza di riceversi l’un l’altro da Dio. Riserveranno al tempo del matrimonio le manifestazioni di tenerezza proprie dell’amore coniugale. Si aiuteranno vicendevolmente a crescere nella castità.

Il peccato che più facilmente porta all’inferno è l’impurità. Anche Satana, durante un esorcismo, dovette ammettere: “Tutti quelli che sono là dentro, nessuno escluso, ci sono con questo peccato o anche solo per questo peccato”. Qualche volta, se costretto, anche il diavolo dice la verità! Gesù ci ha detto: “Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio” (Mt 5, 8). Ciò significa che gli impuri non solo non vedranno Dio nell’altra vita, ma neanche in questa vita riescono a sentirne il fascino, per cui perdono il gusto della preghiera, pian piano perdono la fede anche senza accorgersene e… senza fede e senza preghiera non percepiscono più per quale motivo dovrebbero fare il bene e fuggire il male. Così ridotti, sono attratti da ogni peccato. Questo vizio indurisce il cuore e, senza una grazia speciale, trascina all’impenitenza finale e… all’inferno.

La castità è uno stile di vita non solo possibile ma anche necessario alla piena realizzazione della persona umana.

Purtroppo, però, l’inclinazione al male presente in ognuno di noi, le continue tentazioni del demonio (anche attraverso i mass-media), le cattive abitudini ed il clima “avvelenato” in cui molto spesso ci capita di vivere, rendono il cammino verso la castità molto difficoltoso.

Ma sappiamo che Dio non comanda l’impossibile, e che, dunque, a nessuno è preclusa la strada della castità, quindi, della libertà autentica.

E’ un inganno del demonio farci credere che “è impossibile essere casti”! 
Il primo passo verso la castità è assumere un atteggiamento UMILE, ossia, ammettere che il Progetto di Dio sulla sessualità è perfettamente corretto; quindi, il secondo passo è quello di impegnarci con tutta la nostra volontà a rispettare il Progetto di Dio facendo uso di tutti i mezzi che Dio stesso ci ha donato per aiutarci a rispettarlo (leggi qui).

PUREZZA: NON SI TRATTA DI LIMITARE LA PROPRIA LIBERTA’!
Essere casti non significa limitare la propria libertà, al contrario, è proprio attraverso la castità che la nostra libertà raggiunge la massima espressione!
A volte si pensa che essere liberi significhi “fare quello che si vuole.” Ma è veramente così?! No, non lo è affatto! In realtà, i nostri desideri quando non sono conformi al Progetto di Dio possono in qualche modo renderci meno liberi, se non  addirittura schiavi! Immagina qualcuno che, dopo aver provato un po’ di cocaina ad un party non riesce più a venirne fuori: la cocaina gli ha tolto ogni libertà. Stessa cosa vale per la sessualità, quando viene vissuta in maniera sbagliata.

Quando possiamo dire di essere davvero liberi?! La vera Libertà è l’abilità di fare quello che “dobbiamo” fare, ossia, è l’abilità di fare uso dei doni di Dio rispettando pienamente lo scopo per cui tali doni ci sono stati affidati.

Qual’è lo scopo per cui Dio ha donato la sessualità agli esseri umani? Dio ha donato la sessualità agli esseri umani affinché l’uomo e la donna, uniti nell’amore autentico e nel vincolo del sacramento del matrimonio, cooperino con Lui alla generazione di nuovi uomini.

Ogni altro uso di questo meraviglioso dono è un abuso; un abuso che inevitabilmente si ripercuote negativamente contro gli stessi individui che lo commettono, contro la Società e contro il Bene Comune.
Alcune cattive conseguenze del peccato impuro (e della pornografia): insicurezza individuale e/o nella vita di coppia,  gelosie, litigi, tradimenti, adulteri, divorzi (le cui conseguenze si ripercuotono inevitabilmente sulla psiche dei figli), incesti, pedofilia, gravidanze indesiderate e aborti, vendette, risse, omicidi, senso di vuoto, depressione, suicidi, contrarre malattie sessualmente trasmissibili, ecc…
Basta leggere le news di ogni giorno per comprendere le proporzioni dell’ondata distruttrice del peccato impuro.

Quand’è che l’amore tra un uomo ed una donna può considerarsi autentico?! Amare in maniera autentica, in generale, significa donarsi agli altri con modestia e gratuità… l’amore tra un uomo ed una donna, in aggiunta, per essere autentico dev’essere per sempre e benedetto da Dio nel vincolo del sacramento del Matrimonio [«Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina e disse: Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola? Così che non sono più due, ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l’uomo non lo separi» (Mt 19,4)]

PUREZZA: NON SI TRATTA DI LIMITARE LA PROPRIA FELICITA’!
Come abbiamo visto, essere casti significa inseguire l’amore autentico. L’amore autentico, infatti, essendo donazione di se, per sempre e nel vincolo matrimoniale, mette l’interesse dell’altro prima del nostro. Certamente questo può significare sacrificio; ma l’intimità sessuale è qualitativamente superiore solo se è radicata nell’amore autentico in quanto così appaga non solo il corpo ma sopratutto lo spirito ed in un modo così tanto alto e sublime che solo chi ne fa la prova può testimoniare. Si, la castità può significare sacrificio, ma l’amore autentico è degno di questo sacrificio. È per questo che san Giovanni Paolo II ha definito la castità come “via sicura alla felicità”.

PUREZZA: E’ NOSTRO DOVERE ESSERE PURI ANCHE NEL MODO DI VESTIRE E NEGLI ATTEGGIAMENTI.
Perdono la Grazia di Dio (e si auto-escudono dalla salvezza eterna se non si pentono in tempo) tutte quelle donne che per attirare l’attenzione ed ottenere “apprezzamenti” (o affermarsi nel lavoro), si vestono in maniera immodesta; ossia: esibiscono scollature, o indossano vestiti, gonne, pantaloni o pantaloncini trasparenti o eccessivamente corti e/o aderenti.
Allo stesso modo, perdono la Grazia di Dio (e si auto-escudono dalla salvezza eterna se non si pentono in tempo) tutte quelle donne che per attirare l’attenzione ed ottenere “apprezzamenti”, pubblicano dei selfie dove esibiscono la scollatura, le gambe, i glutei o il proprio corpo in costume da bagno. Stessa cosa, ovviamente, vale per gli uomini.
Gesù, che ha sparso il Suo Sangue Divino per la salvezza dei peccatori, è stato severissimo a questo riguardo: “Avete inteso che fu detto: Non commettere adulterio; ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore” (Matteo 5,27).
Ed ancora: “Guai al mondo per gli scandali! È inevitabile che avvengano scandali, ma guai all’uomo per colpa del quale avviene lo scandalo!… sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare” (Mt 18, 6-8).

Basate su vari estratti dalla teologia morale, le seguenti linee guida generali sono tutt’ora in vigore, sebbene pochi ne parlino. Il vestire immodesto si riferisce a:
1) Abiti o camicette con scollature ampie [e maniche eccessivamente corte];
2) Gonne o pantaloncini corti che espongono le porzione superiore delle gambe (non devono essere più corti del ginocchio);
3) Vestiti trasparenti;
4) Abiti o tute eccessivamente aderenti.

PUREZZA: I CONSIGLI DI SAN GIOVANNI BOSCO AI GIOVANI, MA CHE VALGONO PER TUTTI!
Ogni virtù dei giovani è un prezioso ornamento che li rende cari a Dio e agli uomini. Ma la virtù regina, la virtù angelica, la santa purezza, è un tesoro di tal pregio che i giovani che la possiedono divengono simili agli Angeli di Dio nel Cielo, sebbene siano ancora sulla terra.
Questa virtù è come il centro attorno a cui si raccolgono e si conservano tutti i beni; e se per disgrazia si perde, tutte le altre virtù sono perdute.
Ma questa virtù, o mio caro giovane, che fa di te un altro angelo del Cielo e che tanto piace a Gesù e a Maria, è insidiata più di ogni altra dal nemico delle anime, che sferra attacchi furibondi per fartela perdere o per indurti almeno a macchiarla.
Per questo motivo io voglio suggerirti alcune regole, o armi spirituali, con le quali riuscirai certamente a conservarla e a respingere il nemico tentatore.
L’arma principale che ti suggerisco è la ritiratezza. La purezza è infatti come un diamante di inestimabile valore, che va gelosamente custodito e non esposto imprudentemente in pubblico. San Gregorio Magno dice che chi porta pubblicamente un tesoro per la strada, presto o tardi verrà derubato. Gesù dice infatti: «Questo genere di tentazioni non si vincono se non con il digiuno e con la preghiera». Col digiuno, cioè con la mortificazione dei sensi, tenendo a freno gli occhi, la gola, fuggendo l’ozio, non dando al corpo se non il riposo strettamente necessario.
Gesù ti raccomanda inoltre di ricorrere alla preghiera, ma fervorosa, piena di fede e perseverante fin tanto che non sia cacciata la tentazione. Un modo di pregare facile e che potrai ripetere anche nella tua mente è l’uso delle giaculatorie, come ad esempio: “Gesù mio, misericordia”. “Gesù, salvami”. “O Maria concepita senza peccato, prega per me che ricorro a Te”. Preghiera è anche baciare il Crocifisso o la medaglia della Madonna (da fare spesso!).
Ma se tutte queste armi non bastassero ad allontanare la tentazione, allora ricorri all’arma invincibile della presenza di Dio.
Dio infatti è Padrone assoluto della nostra vita e può farci morire in ogni momento; come potremo quindi offenderLo in Sua presenza? La Bibbia racconta che il Patriarca Giuseppe quando era schiavo in Egitto, a chi lo tentava di commettere un’azione nefanda, rispose: «Come posso io commettere questo male alla presenza del mio Signore?». Così anche Tu devi riflettere quando sarai tentato: «Come posso offendere il mio Dio che mi sta guardando, che mi ha creato, che è morto per me sulla Croce e che è Padrone assoluto della mia vita?». Io Ti posso assicurare, o caro giovane, che se farai come Ti ho detto non cadrai mai nella tentazione.

PUREZZA: CONSEGUIRE LA PUREZZA E’ COME SCALARE UNA MONTAGNA!
Per conseguire e conservare la purezza occorre tanta forza di volontà e pazienza perché è come scalare una  montagna, la cui cima non si raggiunge mai una volta per tutte; la purezza, infatti, conosce le leggi della crescita spirituale, la quale passa anche attraverso tappe segnate dall’imperfezione e assai spesso dalle cadute e dal peccato; dunque, rendiamo grazie a Nostro Signore Gesù Cristo per avere istituito il Sacramento della Confessione e facciamone sempre buon uso senza vergognarci e senza mai rassegnarci!
Ricorda: il Signore non guarda ai risultati, ma allo sforzo, all’impegno che ci mettiamo per conseguirli. E’ quando l’impegno c’è, state ben certi che il Signore non mancherà di donarci la Sua Grazia per conseguire risultati sorprendenti.

Per un ottimo approfondimento riguardo alla Purezza clicca qui.

PUREZZA: UN ANEDDOTO.
Il sagrato della Cattedrale di Tours era frequentato molto da gente disgraziata: ciechi, zoppi, deformi, cenciosi ecc. Tutti ostentavano la propria miseria per impietosire i passanti e ricevere abbondante elemosina. Ogni tanto capitava un fatto molto strano: quella gente miserabile ad un tratto si spaventava improvvisamente e chi si nascondeva dietro le porte, chi dietro le colonne, chi nei vicoli vicini, secondo la possibilità. Perché succedeva questo? Perché San Martino, Vescovo della città, faceva miracoli e quei disgraziati non volevano essere miracolati, non volevano essere guariti per non lavorare e per seguire a fare la vita di accattoni. Così fa l’impuro che fugge dalla Confessione per restare nella melma dell’impurità.

APPROFONDIMENTI

Lista dei peccati contro il 6° ed il 9° Comandamento

La purezza nei non sposati (single)

La purezza nei fidanzati

La purezza negli sposati

La purezza nei separati, divorziati e conviventi

La purezza nei vedovi

La purezza nei sacerdoti e religiosi

Il sesso anormale

Chi sono i puri di cuore

La beatitudine dei puri di cuore

Molte anime vanno all’Inferno perché molti Educatori, Catechisti e Sacerdoti, contaminati dal falso spirito modernista, hanno tradito il Magistero bimillenario e dogmatico è danno cattivi consigli riguardo alla purezza e alla castità (è successo anche a me!).
In caso di dubbi, o per approfondire, vi invito a cliccare sull’immagine e a leggere le “domande e risposte” presenti su questo sito dei Padri Domenicani: