IL GIUDIZIO PARTICOLARE

Il Giudizio è la sentenza irrevocabile che Dio pronunzierà subito dopo la morte, onde assegnare il premio o il castigo che l’uomo si è meritato. Il giudizio è duplice: Particolare ed Universale.

IL GIUDIZIO PARTICOLARE

Che giova infatti all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la propria anima? E che cosa potrebbe mai dare un uomo in cambio della propria anima?” (Mc 8,36-37) “Non accumulatevi tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano; accumulatevi invece tesori nel cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove ladri non scassinano e non rubano. Perché là dov’è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore” (Mt 6,19-21)

Il Giudizio Particolare avviene per ogni anima subito dopo la morte; in esso si fisserà per sempre il destino eterno di ognuno di noi.

Il Catechismo della Chiesa Cattolica, al n. 1022, specifica:
“Ogni uomo, fin dal momento della sua morte, riceve nella sua anima immortale la retribuzione eterna, in un giudizio particolare che mette la sua vita in rapporto a Cristo, per cui:
– o passerà attraverso una purificazione (PURGATORIO);
– o entrerà immediatamente nella beatitudine del Cielo (PARADISO);
– oppure si dannerà immediatamente e per sempre (INFERNO)”.

La sentenza del Giudizio Particolare è immutabile, perché l’uomo, dopo la morte, non può più cambiare l’orientamento della sua volontà sia verso il bene, sia verso il male!

Su questa terra le nostre scelte partecipano dell’instabilità della nostra condizione terrena (poiché l’uomo e composto di spirito e corpo), quindi sono molto influenzabili dai falsi beni e dagli istinti: oggi offendiamo Dio, domani ci pentiamo e ritorniamo a Lui, poi di nuovo offendiamo Dio e poi ci pentiamo e ritorniamo Lui, proprio perché ci troviamo nella fluidità del tempo; ma usciti con la morte dalla mutevolezza del tempo, entreremo nell’immutabilità eterna e non potremo più cambiare l’orientamento della nostra volontà sia verso il bene, sia verso il male!

Non dobbiamo però pensare al Giudizio Particolare alla maniera dei tribunali umani; infatti, non vi sarà nessuna “discussione”! La sentenza del Giudizio particolare viene percepita dall’anima nell’ intimo della sua coscienza, la quale, nella luce sfolgorante di Dio, sarà pienamente illuminata nell’ esatta valutazione di se stessa, vedrà perfettamente tutti i suoi meriti o demeriti, intuirà la sentenza del Giudice e, in caso di condanna, da se stessa, come seguendo il peso del suo destino, la manderà ad effetto, perché spogliata totalmente della Grazia.

Suor Josefa Menendéz, mistica appartenente alla Società del Sacro Cuore, morta nel 1923 a 33 anni, ricevette molti messaggi da Gesù. Una particolarità del suo carisma sta nel fatto che Dio le permise l’esperienza dell’inferno per farne una testimone della sua esistenza, specialmente in questo tempo in cui viene fortemente negato. Ecco la sua esperienza: “In un istante mi trovai nell’inferno, ma senza esservi trascinata come le altre volte, e proprio come vi devono cadere i dannati. L’anima vi si precipita da sè stessa, vi si getta come se desiderasse sparire dalla vista di Dio, per poterlo odiare e maledire. L’anima mia si lasciò cadere in un abisso, in cui non si poteva vedere il fondo, perché immenso […].