LA GRANDE PROMESSA DEL SACRO CUORE DI GESU’

I PRIMI 9 VENERDI’ DEL MESE 

Il Sacro Cuore di Gesù ci ama infinitamente e vuole salvarci a qualunque costo per renderci eternamente felici in Paradiso. Però, per rispetto della nostra libertà, vuole la nostra collaborazione, richiede la nostra corrispondenza.

Per renderci molto facile la salvezza eterna, Gesù, tramite Santa Margherita Alacoque, ci ha fatto una straordinaria promessa: “Io ti prometto, nell’eccesso della Misericordia del mio Cuore, che il mio Amore Onnipotente concederà la grazia della penitenza finale a tutti coloro che si comunicheranno il Primo Venerdì del mese per nove mesi consecutivi. Essi non morranno nella mia disgrazia né senza aver ricevuto i Santi Sacramenti (se necessari), e in quegli ultimi momenti il mio Cuore sarà loro un sicuro asilo”.

Metti al sicuro la salvezza della tua anima, inizia subito i Primi 9 Venerdi’ del mese!

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Questa straordinaria Promessa fu approvata solennemente dal Papa Leone XIII e introdotta dal Papa Benedetto XV nella Bolla Apostolica con la quale Margherita Maria Alacoque veniva dichiarata Santa. Ciò è la prova più valida della sua autenticità.

Gesù incomincia la sua Promessa con queste parole: «Io ti prometto» per farci comprendere che, trattandosi di una grazia straordinaria, Egli intende impegnare la sua parola divina, sulla quale possiamo fare il più sicuro affidamento, infatti nel Vangelo di San Matteo (24,35) Egli dice: «Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno mai».
Aggiunge poi «…nell’ eccesso della Misericordia del mio Cuore…», per farci riflettere che qui si tratta di una Promessa così straordinariamente grande, che poteva venire soltanto da un eccesso di Misericordia veramente infinita.
Per renderci poi assolutamente sicuri che Egli manterrà a qualunque costo la sua Promessa, Gesù ci dice che tale grazia straordinaria la concederà «….l’Amore Onnipotente del suo Cuore».
«…Essi non morranno nella mia disgrazia…»: con queste parole Gesù promette che farà coincidere l’ultimo istante della nostra vita terrena con lo stato di grazia, per cui saremo eternamente salvi in Paradiso.

A chi sembrasse quasi impossibile che con un mezzo così facile (fare cioè la Comunione ogni Primo Venerdì del mese per 9 mesi consecutivi) si possa ottenere la grazia straordinaria di una buona morte e quindi della felicità eterna del Paradiso, costui deve tener conto che tra questo mezzo così facile e una grazia così straordinaria si frappongono una «Misericordia Infinita e un Amore Onnipotente».
Sarebbe una bestemmia pensare alla possibilità che Gesù venga meno all’impegno della sua parola. Questa avrà il suo compimento anche per colui che, dopo aver fatto ìn grazia di Dio le nove Comunioni, sopraffatto dalle tentazioni, trascinato dalle cattive occasioni e vinto dalla debolezza umana, traviasse. Perciò tutte le trame del demonio per strappare quell’anima a Dio saranno sventate perché Gesù è disposto, se sarà necessario, a fare anche un miracolo, affinché colui che ha fatto bene i Nove Primi Venerdì si salvi, anche con un atto di dolore perfetto, con un atto d’amore fatto nell’ultimo istante della sua vita terrena.

Per rendersi degni della Grande Promessa è necessario:
1. Accostarsi alla Comunione. La Comunione va fatta bene, cioè in grazia di Dio; quindi, se si è in peccato mortale, bisogna premettere la confessione.
2. Per nove mesi consecutivi. Quindi chi avesse incominciato le Comunioni e poi per dimenticanza, malattia,ecc. ne avesse tralasciata anche una sola, deve incominciare da capo.
3. Ogni primo venerdì del mese. La pia pratica si può iniziare in qualsiasi mese dell’anno.

Con quali disposizioni devono esser fatte le 9 Comunioni?
Le Comunioni devono esser fatte in grazia di Dio (cioè senza peccato grave) con la volontà di vivere da buon cristiano.
1) E chiaro che se uno facesse la Comunione sapendo di essere in peccato mortale, non solo non si assicurerebbe il Paradiso, ma abusando in modo indegno della Misericordia divina, si renderebbe meritevole di grandi castighi, perché, invece di onorare il Cuore di Gesù, l’oltraggerebbe orribilmente col peccato gravissimo di sacrilegio.
2) Chi facesse le Comunioni per assicurarsi il Paradiso per poi potersi abbandonare a una vita di peccato, dimostrerebbe con questa cattiva intenzione di essere attaccato al peccato e di conseguenza le sue Comunioni sarebbero tutte sacrileghe e quindi non acquisterebbe la Grande Promessa del Sacro Cuore e si dannerebbe all’Inferno.
3) Chi invece con retta intenzione ha cominciato a fare bene (cioè in grazia di Dio) le Comunioni e poi, per fragilità umana, cade ogni tanto nel peccato grave, costui, se pentito della sua caduta si rimette in grazia di Dio con la Confessione e continua a fare bene le altre Comunioni richieste, conseguirà certamente la Grande Promessa del Cuore di Gesù.

L’infinita Misericordia del Cuore di Gesù con la Grande Promessa dei Primi 9 Venerdì vuole darci la chiave d’oro che un giorno ci aprirà la porta al Paradiso. Sta a noi approfittare di questa straordinaria grazia offertaci dal suo Cuore divino, che ci ama con amore infinitamente tenero e materno.


GESU’ MANTIENE SEMPRE LE PROMESSE
(dal libretto Sopravviverò? Come? di Ildebrando Antonino Santangelo)

Gesù è l’Onnipotente e Fedele che mantiene con assoluta certezza le sue Promesse; in questo caso, la Promessa di salvare tutti coloro che hanno fatto e bene i Primi 9 Venerdì.

Non voglio riferire neanche una parte dei racconti di fatti straordinari operati da Gesù per mantenere la promessa fatta. Riferisco solo quattro fatti capitali a me.

1. Mio padre
Mio padre mori fulmineamente con un infarto a 49 anni. Egli aveva fatto i Primi 9 Venerdì.
Il Signore lo fece morire di domenica, dopo la comunione, che egli faceva ogni domenica.

2. Rosa M.
Un giorno fui chiamato al capezzale di Rosa M. Ella era ormai in coma per un colpo apoplettico. Dispiaciutissimo per non poterla riconciliare con Dio, raccomandai ai parenti di chiamarmi se essa avesse acquistato i sensi.
Dopo due giorni mi chiamarono. Rosa M. ragionava perfettamente. Si confessò, si comunicò e ricevette l’estrema unzione con devozione. Meravigliato di tale lucidità improvvisa e completa le chiesi:
– Ha fatto forse i Primi 9 Venerdì?
– Si, mi rispose l’ammalata; molti anni addietro. Poco dopo perdette i sensi e mori.

3. Mario C.
Una mattina di giugno fui svegliato da un gran vocio. Mi affacciai dal balcone e assistetti a questa scena.
Un uomo molto nervoso, di nome Mario C., abitante di fronte casa mia, era assediato da tutti i parenti che come tante iene lo coprivano di rimproveri e di ingiurie ad alta voce perché aveva lasciato in campagna gli operai soli a mietere il grano per venire a farsi il 1° venerdì del mese. (Allora non vi erano messe serali). Mario C., insolitamente, stava paziente e silenzioso ad assorbirsi tutto.
Dopo un bel pezzo disse:
– Me la fate dire ora una parola?
– Parla – gli dissero i suoi.
– Se qualcuno mi avesse promesso di darmi un ettaro di agrumeto se avessi fatto i nove venerdì, voi cosa avreste detto?
– Per questo si – gli risposero i suoi.
– Gente di poca fede! – disse Mario C. – io morirò e lascerò tutto. Il Paradiso vale di più di un ettaro di agrumeto ed io l’avrò per sempre con questi 9 venerdì. Che mi importa se gli uomini per questa mezza giornata non fanno niente?
Da allora passarono tanti anni.
Un giorno Mario C. cadde ammalato. Un po’ di settimane dopo, una sera d’inverno ritirandomi alle ore 23 a casa e vedendo la luce accesa in casa di lui, pensai di fargli visita, timoroso di sembrare maleducato per l’ora tarda.
Mario C. fu lieto della visita. Mi sedetti accanto al suo letto e cominciammo a parlare di tante cose. Alla fine lo salutai e uscii. Appena chiusa la porta mi sentii da lui chiamare. Rientrai.
– Padre – egli mi disse – mi confessi.
– è troppo tardi – io risposi; – un’altra volta. Tanto, lei non sta proprio male.
– è meglio che mi confessi ora.
Lo confessai, gli feci poi dire alcune preghiere e quindi me ne andai.
Entrai a casa mia. Dopo pochi minuti sentii gridare. Mi affacciai. Mario C. era morto.

4. Pietro Angelo M.
Durante il fascismo c’era a Catania, quale federale onnipotente per tutta la provincia l’avv. Pietro Angelo M.
Di pessimi costumi. Tra le innumerevoli sue malefatte un giorno aveva dato uno schiaffo a un mio amico perché portava nel petto il distintivo di Azione Cattolica; glielo aveva strappato, gettato per terra e pestato dicendo: – Ora va a dirlo al tuo Vescovo!
Un giorno d’estate durante la guerra, assistendo con la sigaretta accesa nella sua villa di Trecastagni al travaso di benzina da una macchina all’altra fatto dal suo autista, la benzina s’incendiò.
L’autista con un salto si salvò; Pietro Angelo M. fu avvolto dalle fiamme.
Accorsi con delle coperte i familiari gli spensero le fiamme addosso, e quindi lo ricoverarono all’Ospedale Vittorio Emanuele di Catania.
Le fiamme gli avevano bruciato tutta la pelle.
Il Pietro Angelo M. non poté essere coperto con lenzuola perché vi si appiccicavano le carni. Dovette essere messo so-pra una incerata e coperto con un’altra incerata.
Chiese subito un prete.
Nella stanza accanto alla sua c’era ricoverato il Sac. Consoli Giuseppe, mio intimo amico, attualmente residente nella Chiesa S. Giuliano in via Crociferi a Catania.
Egli accorse subito. Pietro Angelo M. gli disse:
– Quando fui avvolto dalle fiamme sentii una voce: “Dovresti morire e andare all’inferno, ma ti aspetta misericordia perché hai fatto i Primi 9 Venerdì”.
Quindi si confessò e comunicò con grande pentimento e devozione.
Non volle ricevere nessuno: né amanti, né amici, ma soltanto il Sac. Consoli.
Per i tormenti si torceva come un verme, ma ripeteva continuamente:
– Me lo merito! Me lo merito! Me lo merito! Sopravvisse 15 giorni in quei tormenti e mori pienamente rassegnato e riconciliato.

Chiunque ha fatto bene i Primi 9 Venerdì si salverà, anche se dopo dovesse divenire un grandissimo peccatore. Ma i peccati si pagano tutti e duramente o in questa vita, o ancora più duramente nel Purgatorio. Però infinitamente meglio qualunque tormento in vita o anche 100 anni di Purgatorio, che l’Inferno Eterno!


LE PROMESSE DI NOSTRO SIGNORE PER I DEVOTI DEL SUO SACRO CUORE

Gesù, apparendo a S. Margherita Maria Alacoque e mostrandole il suo Sacro Cuore, splendente come il sole di fulgidissima luce, fece le seguenti promesse per i suoi devoti:

1. Io darò loro tutte le grazie necessarie al loro stato
2. Metterò e conserverò la pace nelle loro famiglie
3. Li consolerò in tutte le loro pene
4. Sarò loro sicuro rifugio in vita e specialmente in punto di morte
5. Spanderò copiose benedizioni su di ogni loro impresa
6. I peccatori troveranno nel mio Cuore la sorgente e l’oceano infinito della misericordia
7. Le anime tiepide si infervoreranno
8. Le anime fervorose giungeranno in breve tempo a grande perfezione
9. La mia benedizione poserà anche sulle case dove sarà esposta ed onorata l’immagine del mio Cuore
10. Ai sacerdoti io darò la grazia di commuovere i cuori più induriti
11. Le persone che propagheranno questa devozione, avranno il loro nome scritto nel mio Cuore e non ne sarà cancellato mai.
12. A tutti quelli che, per nove mesi consecutivi, si comunicheranno al primo venerdì d’ogni mese, io prometto la grazia della perseveranza finale: essi non morranno in mia disgrazia, ma riceveranno i Santi Sacramenti (se necessari) ed il mio Cuore sarà loro sicuro asilo in quel momento estremo.

La dodicesima promessa è detta “GRANDE”, perché rivela la divina Misericordia del Sacro Cuore verso l’umanità.

Come ho già scritto, queste promesse fatte da Gesù sono state autenticate dall’autorità della Chiesa, in modo che ogni cristiano può credere con sicurezza alla fedeltà del Signore che vuole tutti salvi, anche i peccatori!


Meditazioni 9 Venerdì