LA SANTA COMUNIONE

PER SALVARSI, E’ NECESSARIO FARE LA SANTA COMUNIONE
ALMENO UNA VOLTA ALL’ANNO, A PASQUA!

13906844_10207724939816189_4778330917011843302_nGesù a Santa Faustina: “I due raggi rappresentano il Sangue e l’Acqua. Il raggio pallido rappresenta l’Acqua che giustifica le anime; il raggio rosso rappresenta il Sangue che è la vita delle anime…
Entrambi i raggi uscirono dall’intimo della Mia Misericordia, quando sulla croce il Mio Cuore, già in agonia, venne squarciato con la lancia.
Tali raggi riparano le anime dallo sdegno del Padre Mio. Beato colui che vivrà alla loro ombra, poiché non lo colpirà la giusta mano di Dio“.
Questi due raggi simboleggiano i santi Sacramenti (Santa Messa, Confessione, Santa Comunione).

Gesù, nel Vangelo, ci dice: “In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita” … “chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno” … “chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui” … “Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me”. (Giovanni 6,53-57)

La Santa Chiesa Cattolica, applicando i comandi di nostro Signore Gesù Cristo, ha sancito che il minimo indispensabile per non morire spiritualmente è quello di fare la Santa Comunione almeno una volta all’anno, a Pasqua. Ma questo, sia ben chiaro, è il minimo indispensabile per non morire spiritualmente, non certo per santificarsi. I Santi, infatti, facevano la Santa Comunione ogni giorno!

Che cos’è la Comunione?

Il Paradiso è il Regno dell’Amore; “Chi non ama rimane nella morte” ( 1Gv 3,14). La Santa Comunione è l’atto più bello dell’Amore; così come l’innamorato desidera abbracciare continuamente la persona che ama, cosi’ chi ama davvero Gesù desidera riceverlo sempre più spesso nella Santa Comunione.

La Santa Comunione è il momento in cui Gesù e il suo discepolo si fondono nella forma più profonda possibile di unione. Le parole che Dio disse ad Adamo ed Eva: “I due saranno una carne sola” (Gen. 2, 24) si possono applicare anche, in un senso diverso e più alto, all’unione che si realizza con la Comunione Eucaristica tra l’uomo e il suo Signore.
Nella Comunione Gesù viene in noi con tutto se stesso: in Corpo, Sangue, Anima e Divinità. L’Eucarestia è la più grande invenzione realizzata dall’Amore e dalla potenza dell’Uomo-Dio Gesù Cristo, che bruciava dal vivissimo desiderio di fondersi (senza confondersi) con le creature redente dal suo sacrificio. L’Eucarestia è gioia per Gesù ed è (o dovrebbe essere) gioia e salvezza per noi che la riceviamo. Se tu comprendessi il dono di Dio, certamente saresti affamato di Gesù-Eucarestia!
Santa Teresa di Lisieux ripeteva: “Se la gente conoscesse il valore dell’Eucarestia, l’accesso alle chiese dovrebbe essere regolato con la forza pubblica”.

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Ricorda: Gesù ha istituito questo Sacramento perché desidera fondersi con noi, per consolarsi da chi non lo ama, da chi non lo vuole ricevere, da chi lo disprezza, da chi lo bestemmia; quindi, per fortificarci, per riempirci di ogni Grazia, per aumentare la nostra fiducia in Lui, consolidare la nostra Speranza, accrescere la nostra Carità e rendere il nostro cuore più simile al Suo.
L’Eucarestia, infine, così come promesso da Gesù stesso, è il germe di immortalità che deposto in noi, ci farà risorgere immortali e bellissimi nella sua seconda venuta!

Come fare la Comunione?

O bene, o niente! E per farla bene sono richieste 3 condizioni:

1. Essere in grazia di Dio. Altrimenti si commette un gravissimo peccato: il sacrilegio. L’apostolo Paolo a proposito di questo dice: “Chi mangia il Corpo del Signore indegnamente, mangia la propria condanna” (1 Cor 11, 29); e Gesù stesso, a proposito del sacrilegio, disse a Santa Brigida che è un peccato così grave che  “non esiste sulla terra supplizio che basti a punirlo!”. Dunque, chi è in peccato mortale deve prima confessarsi. Ma anche per i peccati veniali – che tutti abbiamo – è bene chiedere perdono, almeno in cuor nostro.

2. Pensare a chi si va a ricevere. Dunque, pensare a Gesù e cercare di amarlo con tutto il cuore. Purtroppo, invece, con quanta leggerezza e con quante distrazioni si fa spesso la Comunione!

3. Il digiuno da almeno un’ora. Questa è una piccola penitenza, una piccola ma preziosa prova di amore a Colui che ci ha amato fino a dare la vita per noi.

Ricorda che la Comunione non produce frutti se è fatta senza intensità di amore.

E dopo la Comunione ?

Fermati almeno un po’ di tempo per adorare, per lodare, per benedire e per ringraziare il tuo Signore. Gesù ha atteso tanto questo momento, ha tanto desiderato di stare con te e tu, dopo averlo ricevuto e quando ancora lo hai in te stesso, pensi a uscire di chiesa il più presto, possibile? Quando si ama veramente non ci si stacca volentieri dalla persona amata. Dopo la Comunione resta con Gesù, fagli un po’ di compagnia, digli che lo ami e chiedigli che ti aiuti ad amarlo sempre di più. Resta un po’ con Lui anche per riparare l’ostinata freddezza e le molte offese con cui troppi uomini ricambiano il suo amore. Pregalo per te, per i tuoi cari, per ogni uomo e per le anime dei defunti. Quante cose desidera dirti il Signore e quante delle tue preghiere è disposto a esaudire in quei momenti di intimità!

Per concludere…

Al termine di questo breve cammino di riflessione sull’ Eucarestia, vorrei invitarti a non sottovalutare il dono di Dio e a formulare un proposito fermo: D’ora innanzi non mi limiterò a confessarmi «almeno una volta all’anno» e a fare la comunione «almeno a Pasqua» (come mi ordina la Chiesa), ma mi confesserò e mi accosterò all’Eucarestia spesso e nel migliore dei modi. Farò una visita a Gesù presente nel tabernacolo almeno una volta alla settimana. Cercherò inoltre di fare spesso la Comunione spirituale. E questo, Signore, perché ricordo bene le tue parole: “Senza di me non potete far nulla” (Gv. 15, 5).

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