PERCHE’ I MIRACOLI, I PRODIGI E LE PROFEZIE?

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Prima di entrare in merito ai miracoli, ai prodigi e alle profezie, facciamo alcune osservazioni preliminari: Dio ha provvisto abbondantemente alla vita degli uomini sulla terra con tutta la creazione minerale, vegetale, animale. Quando ora interviene lo fa direttamente o indirettamente in ordine alla nostra vita e felicità eterna; e non interviene mai senza uno scopo adeguato, così per passatempo, come possiamo fare noi uomini. In conseguenza, tutta la Rivelazione del Vecchio e Nuovo Testamento e le garanzie che ne dà sono in ordine a Gesù e alla grande opera per cui Gesù è venuto: l’istituzione della Chiesa Cattolica e la salvezza di ogni singolo uomo per mezzo di Essa, dall’INFERNO, per mezzo dei Sacramenti (Battesimo, Santa Messa, Confessione, Santa Comunione, ecc..)

Le innumerevoli profezie del Vecchio Testamento ci mostrano con estrema chiarezza la persona e la missione di Gesù; gli innumerevoli miracoli di Gesù ci mostrano con estrema chiarezza la sua divinità e la Verità della sua Dottrina; gli innumerevoli prodigi e miracoli che accompagnano passo passo la vita della Chiesa Cattolica ci mostrano la sua divina istituzione e ci fanno ricordare quanto Gesù ci ha rivelato e come egli è sempre presente nella sua Chiesa, così come aveva predetto (Mt 28,20) per illuminarci, per richiamarci, per convertirci, per guidarci al Paradiso.

L’ATTEGGIAMENTO DINANZI ALLE GARANZIE

Per quanto riguarda le profezie, ricordiamo che quelle autentiche riconosciute dalla Chiesa sono soltanto quelle contenute nella Bibbia, sia nel Vecchio, che nel Nuovo Testamento, e riguardano o direttamente o indirettamente Gesù o la sua Chiesa. Le altre non sono autentiche e su di esse Dio ha dato a Mosé il criterio di discernimento (Dt. 18, 21).

Per quanto riguarda i prodigi e i miracoli bisogna ricordare: Dio non ne fa mai degli inutili; con essi ci vuole rafforzare nella fede o vuole garantire un suo servo o un suo inviato o un suo messaggio o l’autenticità di un’apparizione e dei relativi messaggi. In questi ultimi tempi prodigi e miracoli ne avvengono moltissimi; non significa che per questo sono falsi; significa piuttosto che siamo a una svolta pericolosa e decisiva della storia: “Allora, se qualcuno vi dirà: «Ecco, il Cristo è qui», oppure: «È là», non credeteci; perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi segni e miracoli, così da ingannare, se possibile, anche gli eletti” (Mt 24, 23-24).

La profezia è la predizione di un avvenimento che è dipendente dalla libera, futura determinazione di persone viventi e anche non ancora nate. Non è invece profezia, ma semplice chiaroveggenza, la predizione di un fatto dipendente da leggi fisiche e biologiche già esistenti, come il decorso di un tumore oggi occulto o il sesso di un nascituro. Queste cose le può conoscere anche il diavolo e di conseguenza alcune persone a lui sottomesse e da lui ispirate.

Il miracolo non è un evento eccezionale, dovuto a leggi naturali oggi ancora sconosciute, ma un fatto straordinario, contrario a leggi della natura oggi perfettamente conosciute, come la resurrezione di cellule in ulcere varicose, la scomparsa totale e istantanea di un tumore o di una grossa infezione, di un’ulcera perforata e la creazione, al loro posto, di cellule e tessuti nuovi (per esempio, leggi qui). E’ evidente che il miracolo può farlo solo Dio, perché solo lui può creare e annientare; e quindi esso è un segno della sua presenza, della sua onnipotenza e bontà.

I santi non possono fare i miracoli, neppure la Madonna. Essi li possono ottenere per i loro meriti, perché Dio li ama e li ascolta.

Diverso dal miracolo è il prodigio, come il sollevamento di un oggetto, l’accelerazione di una crescita, il sanguinamento di una statua, l’apporto di un oggetto, la guarigione di una malattia funzionale (per malattie funzionali si intendono processi morbosi in cui viene lesa a vari gradi la funzionalità normale di un organo o di un apparato – es. stomaco o apparato gastro enterico – senza una evidente lesione anatomica).
Mentre il miracolo lo può fare solo Dio, il prodigio lo possono compiere tanto Dio, un angelo, il demonio o le persone a lui sottomesse…

Dio con le profezie, con i miracoli e con i prodigi, vuol richiamare gli uomini alle verità eterne e alla conversione per salvarli.

Satana, per confondere gli uomini e perderli, crea false profezie, falsi miracoli e prodigi. (Leggi qui)

Molti, vedendo la falsità di certe profezie, miracoli e prodigi, non credono più ai veri, quindi neanche ai messaggi che Dio ci manda per salvarci. E’ il gioco del demonio!

L’unica cosa intelligente, invece, è discernere il vero dal falso.
Non ci sarebbero le false profezie se non ci fossero le vere, né falsi miracoli é falsi prodigi, se non ci fossero i veri; come non esisterebbero i biglietti falsi di € 100; se non ci fossero quelli veri.

Il criterio per giudicare le vere profezie dalle false, è quello dato da Dio a Mosé: “Forse tu dirai in cuor tuo: Come conosceremo noi le parole che il signore non ha detto? Se questo profeta dice di parlare in nome del Signore, ma la sua parola non avrà effetto e non si avvererà, allora sarà una parola che il Signore non ha detto. Il profeta ha parlato per presunzione: non aver timore di lui” (Deut. 18, 21-22).

CRITERIO DI DISCERNIMENTO

Può però il diavolo far dire a una persona una profezia fatta precedentemente da un vero profeta: lo fa per far accettare insieme le false profezie a danno delle anime, come fa con le profezie dei maghi.
In tal caso, facendo uno studio accurato, si scopre che precedentemente c’era una profezia vera.

Ugualmente satana opera falsi miracoli (che in realtà sono semplici prodigi), per screditare i miracoli operati da Dio a garanzia della vera religione (la Chiesa Cattolica), e far credere che le religioni sono tutte vere o tutte false.

Per accertare il vero miracolo, occorre esaminare la storicità del fatto e le leggi naturali contro le quali il fatto è avvenuto. Quindi in una guarigione si può parlare con certezza di miracolo, solo quando il male è documentato da diagnosi mediche, da analisi e radiografie precedenti e susseguenti, dall’instantaneità delle guarigioni, senza uso di medicina alcuna (ad esempio, leggi qui).

Il criterio invece per giudicare la paternità di un prodigio è unicamente quello di constatare quali frutti il prodigio produce: “Dai loro frutti li conoscerete, dice Gesù: non può un albero buono dare frutti cattivi, né un albero cattivo fare frutti buoni” (Mt. 7, 18).

Se un prodigio produce conversioni, rafforza la pietà e la vita cristiana, viene da Dio; se produce solo curiosità, peggio confusione di idee, è dal diavolo.

Se il Signore fa dei segni per attirare l’attenzione degli uomini, per parlare loro, gli uomini hanno il dovere di fare attenzione: controllare tali segni per vedere se sono autentici! Da qui il dovere di ascoltare cosa dice il Signore e fare quanto Lui ordina; così come un servo, quando si sente chiamare dal padrone, ha il dovere di vedere se è precisamente il padrone che lo chiama, e quindi ha il dovere di ascoltare e di fare quanto gli viene ordinato.

Quando l’uomo non fa attenzione ai segni e si rifiuta di esaminare se sono veri, se sono la voce di Dio, agisce male, come il servo che non vuole ascoltare la voce del padrone e non accorre quando viene chiamato. Gli uomini cattivi non vogliono ascoltare la voce del Signore, perché non vogliono abbandonare i loro peccati e non vogliono responsabilità; ma è precisamente rifiutandosi di ascoltare che si creano grosse responsabilità.

Oggi c’è una tendenza, anche in campo cristiano, a emarginare e minimizzare i miracoli e di conseguenza i messaggi di Dio. In compenso si è attenti alle parole degli uomini, ai loro adattamenti e ridimensionamenti della parola di Dio.

E’ questo il motivo del macroscopico abbassamento del livello di vita cristiana, dell’abbandono della pratica delle virtù cristiane e dell’aurea mediocrità, proposta, con parole altisonanti, come modello di vita, al posto della santità.

ATTEGGIAMENTO RAGIONEVOLE

Gesù Samaritana

I buoni, i semplici, gli onesti, fanno attenzione alle profezie vere, ai miracoli veri, ai prodigi divini, per giungere alla fede e infervorarsi, per conoscere la volontà di Dio e attuarla. Ad essi bastano anche piccoli segni per vedere l’intervento e la volontà di Dio, come agli apostoli e alle folle che seguivano Gesù, come a Natanaele cui bastò che Gesù gli rivelasse di averlo visto poco prima mentre era sotto un fico (Gv. 1, 48), come alla Samaritana, a cui bastò un piccolo segno per capire che Gesù era il Cristo! (Gv. 4, 1-26)

I cattivi e i superbi vanno cercando false profezie, falsi miracoli, prodigi diabolici, per contestare i veri e restare nei loro peccati; essi anche se vedessero un morto risorgere, negherebbero il miracolo, come ha profetizzato Gesù (Lc. 16, 3).

Un cavillo lo troveranno sempre; un falso miracolo magari lo inventeranno, per non accettare il cattolicesimo!

Quando Dio vuol darci qualche messaggio, raccomandarci la pratica delle virtù, richiamarci alla conversione, fa sempre dei segni per attirare la nostra attenzione e darci la garanzia che è lui a parlare.

Dio agisce così per proporci l’esempio dei santi, i loro insegnamenti, la loro predicazione, o per garantire i messaggi della Madonna nelle sue apparizioni.

Con il miracolo Dio assicura l’ortodossia nella dottrina e la santità della vita (dei santi).

Il cristiano saggio imita i magi. Essi stavano sempre in osservazione del cielo e, quando videro la stella che si muoveva, la seguirono finché raggiunsero il presepio; così il cristiano saggio guarda nel tempo e nello spazio, ossia alla storia e alla vita della Chiesa sicuro che dove Dio cammina, lascia i segni del suo passaggio: i miracoli, come quando guidò il popolo ebreo nel viaggio verso la terra promessa.

Il cristiano attento vede, attraverso i miracoli, cosa Dio chiede e raccomanda ai suoi figli, ed, eseguendo la volontà di Dio, raggiunge la sua terra promessa: il Paradiso.

C’è una ricchezza così straordinaria di verità, di consigli, di stimoli nelle dottrine e negli esempi dei santi e nelle rivelazioni fatte per mezzo di persone scelte da Dio, che non possono lasciare indifferenti nessuno che li legga o ascolti con animo semplice.

Per questo il cristiano saggio preferisce sempre alla sua interpretazione personale della Bibbia, quella fatta dai Padri della Chiesa Cattolica e dai Santi; alle storie e ai romanzi, le vite dei Santi; alle preghiere fatte dagli uomini, quelle fatte dai santi e accetta gli insegnamenti degli uomini solo quando sono conformi a quelli dei santi!

Al contrario il cristiano tiepido perde il suo tempo a vedere o leggere le favole, i romanzi, gli scandali, le chiacchiere degli uomini, attuando quanto profetizzava S. Paolo: “Verrà il tempo in cui gli uomini distoglieranno gli orecchi dalla verità e si dedicheranno alle favole” (2 Tim. 4, 4).

Dinanzi ai miracoli vi sono tre posizioni:
-la posizione degli increduli;
-la posizione di chi sa’ tutto;
-la posizione dei protestanti e dei testimoni di geova.

LA POSIZIONE DEGLI INCREDULI

Essi dicono: “Se Dio c’è, mi faccia questo miracolo”. Scambiano Dio per un cameriere di bar che corre ad ogni fischio e ad ogni richiamo per servire il cliente. Dio non è un cameriere, ma il padrone.

Egli fa i miracoli quando, dove e a chi vuole. Chi desidera constatare un suo miracolo non ha che andare dove egli lo ha fatto.

Dio ha fatto lungo i secoli innumerevoli miracoli, anche oggi. E’ un luogo comune dei nemici della verità negare i miracoli della Bibbia e particolarmente quelli operati da Gesù, qualificandoli come leggende o prodigi di un guaritore.

Ed è incredibile come costoro accettano subito per buoni i cosiddetti miracoli di Apollonio di Tiana e dei fachiri, senza alcun giudizio critico e senza nessuna documentazione, mentre restano scettici e negatori sistematici di qualunque vero miracolo cristiano.

A costoro sono da ripetere le parole di Gesù: “Guai a te Corozaim, guai a te Betsaida! Poiché se i miracoli fatti in mezzo a voi fossero stati compiuti in Tiro e in Sidone, già da gran tempo, esse, vestite di sacco e prostrate nella cenere, avrebbero fatto penitenza. Per questo, nel giudizio, Tiro e Sidone saranno trattate con minor rigore di voi” (Lc. 10, 13-14).

Gesù infatti, per farsi conoscere, fece un’infinità di miracoli: dava la vista ai ciechi, guariva i lebbrosi e ogni altro genere di malati, risuscitava i morti e, in ultimo, risuscitò se stesso.

Tuttavia agli uomini d’oggi, che credono solo alla scienza, indichiamo solo quei miracoli che la scienza ha verificato (leggi qui)

LA POSIZIONE DI CHI SA’ TUTTO

Alcuni dicono: “Perché Dio non fa crescere un braccio o una gamba a chi non lo ha?” A parte il fatto che Dio questo lo ha fatto (leggi qui) e che gli increduli restano sempre increduli, è la posizione di partenza che è sbagliata.

L’uomo non può imporre a Dio il tipo di miracoli da fare o la persona o il luogo in cui farli, perché Dio non è il nostro servitore. Egli fa i miracoli che vuole, quando vuole, dove vuole e a chi vuole.

L’uomo quando vuol accertarsi della fede o di un determinato messaggio divino ha il dovere di andare ad informarsi se e dove Dio ha fatto un qualche miracolo e vedere se è vero.

Però non sono i miracoli che producono automaticamente la Fede; con il miracolo Dio si mette dietro il nostro uscio; ma se noi non gli apriamo la porta del nostro cuore, egli non può entrare.

La ricerca umile e non pretenziosa, è il primo passo dell’uomo per arrivare alla Fede.

Il desiderio e la preghiera sono il secondo passo, come quelle dell’uomo che domandò a Gesù di guarirgli il figlio, e che, richiesto da Gesù se avesse Fede, rispose: “Signore, aumenta la mia fede!”.

L’ultimo e decisivo passo è di cominciare a vivere da cristiano, frequentare la Chiesa ed i Sacramenti, iniziando questo cammino con una buona Confessione, perché il maggior ostacolo alla Fede è il peccato!

Per questo Pascal all’amico che gli chiedeva altre prove per giungere alla Fede rispose: “Se vuoi credere da cristiano, comincia a vivere da cristiano”; e vivere da cristiano significa conformarsi ai due Comandamenti dell’Amore: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti» (Matteo 22,37-40).

Il rapporto d’amore dell’uomo con Dio, infatti, non è una questione di precetti da rispettare, ma è una questione di Cuore!
10 Comandamenti, infatti, ci indicano cosa fare e cosa non fare per amare Dio, il prossimo e noi stessi nell’ unico modo corretto! Chi si impegna a rispettarli tutti, ama! Chi non si impegna a rispettarli tutti, non ama!

Suor Consolata Betrone

A questo proposito, mi ha colpito molto una frase che Gesù ha detto a Suor Consolata Betrone, clarissa cappuccina morta in concetto di santità il 17.4.1946 nel convento di Testona a Torino (leggi qui):
“Consolata, di’ al mondo quanto sono buono e materno, e come dalle mie creature io chiedo solo e sempre amore. Oh, potessi scendere in ogni cuore e versarvi a torrenti le tenerezze del mio amore!”
“Io bramo essere servito dalle mie creature per amore. Ora evitare il peccato per timore dei miei castighi non è quello che bramo. Io voglio essere amato, io voglio l’amore dalle mie creature; quando mi ameranno, non mi offenderanno più”.  

Se Dio facesse un miracolo a ogni preghiera, il miracolo avverrebbe ad ogni istante, in ogni angolo della terra; perderebbe il suo valore di segno e verrebbe catalogato quale fenomeno naturale. Inoltre non ci sarebbe più né morte, né malattia, né sofferenza alcuna, perché tutti pregherebbero per non averle; questa terra verrebbe trasformata in paradiso, anche se un cattivo paradiso, perché, stante la condizione biologica del nostro corpo, tutti arriveremmo a essere dei vecchi rattrappiti di mille, duemila, tremila anni. Dato poi il cattivo uso della libertà, diverrebbe una bolgia infernale, con il predominio dei malvagi. Infine non ci sarebbe amore di Dio, ma tornaconto: gli uomini non servirebbero più Dio, ma si servirebbero di Dio per il loro benessere.

Lasciamo fare a Dio le cose come le ha fatte e non pretendiamo di essere più sapienti e più buoni di lui.

Dio non fa mai miracoli inutili. Egli fa miracoli, come pure profezie e prodigi, solo per un fine proporzionato e in una frequenza tale da non condizionare il nostro libero arbitrio!

Egli dirige la natura con le leggi naturali e non occorre che intervenga per correggerle, perché sono perfette.

Il fine proporzionato è il fine soprannaturale a cui Dio, nella sua generosità infinita, ha destinato l’uomo: la formazione del Corpo Mistico (la Chiesa Cattolica) e il nostro inserimento in esso mediante l’amore e i sacramenti, perché possiamo raggiungere la felicità eterna.

Possiamo sempre domandare una grazia o anche un miracolo a Dio, ma senza arroganza e senza imposizioni o condizioni, disposti sempre a fare la sua volontà. Egli ci ascolterà quando vede che ciò che domandiamo è più utile all’anima nostra o di colui per il quale preghiamo; altrimenti ci ascolterà concedendoci una grazia superiore, ma di natura diversa da quella che chiediamo.

LA POSIZIONE DEI PROTESTANTI E DEI TESTIMONI DI GEOVA

Costoro, non avendo miracoli, attribuiscono i miracoli dei cattolici all’intervento di satana, per non riconoscere la Chiesa Cattolica. Non riflettono che una legge la può sospendere solo chi l’ha fatta e che, se satana potesse fare miracoli, potrebbe anche creare, sarebbe cioè un altro Dio. Fanno come i farisei che attribuivano a Belzebù i miracoli di Gesù, per non riconoscerlo Dio.

Gesù allora rispose ai farisei: “Se satana scaccia satana, egli è discorde con se stesso; come potrà dunque reggersi il suo regno? E se io scaccio i demòni in nome di Beelzebùl, i vostri figli in nome di chi li scacciano? Per questo loro stessi saranno i vostri giudici” (Mt. 12, 26-27).

Ugualmente se satana fosse l’autore dei miracoli che avvengono nella Chiesa Cattolica, egli andrebbe contro se stesso, perché per i miracoli innumerevoli peccatori si convertono e diventano religiosi, casti, caritatevoli, come avviene a Lourdes e a Fatima; come avveniva con S. Antonio di Padova, con il Curato d’Ars, con Padre Pio … D’altro lato Gesù ha esplicitamente promesso ai suoi discepoli che avrebbe mandato lo Spirito Santo, il quale avrebbe suggerito loro ogni cosa (Gv. 14, 26) e che avrebbe fatto far loro miracoli anche più grandi di quelli che aveva fatto lui stesso (Gv. 14).

Dove sono i miracoli dei protestanti e dei testimoni di Geova? Parliamo dei miracoli dichiarati tali dalla scienza medica! Non ne hanno, e mai ne avranno!

DIO E’ SEMPRE CON IL SUO POPOLO

Gesù, da quando si è fatto uomo, ha promesso che sarebbe rimasto con i suoi discepoli sino alla fine del mondo (Mt. 28) e perciò lascia sempre le tracce della sua presenza nella storia, per farsi agevolmente trovare da chi lo cerca (Mc. 16, 17).

L’uomo onesto, per sapere qual è la vera Chiesa, non ha che da vedere dove Dio lascia i segni della sua presenza con i miracoli; e per sapere quali sono le verità e i messaggi ispirati dallo Spirito Santo, non ha che da cercare quali tra essi portano la garanzia del miracolo.

Quando il cristiano sente una dottrina nuova, diversa da quanto la Chiesa ha insegnato in questi 2000 anni, sia che venga proposta da protestanti o da cattolici o da chiunque altro, ha il diritto e il dovere di chiedere loro: «Dove sono i miracoli con cui Dio vi raccomanda e garantisce?». Ed ha il dovere di non crederli e non seguirli se non danno queste garanzie!

Quando invece vede i miracoli, ha il dovere di conoscere quali messaggi Dio, per mezzo di essi, ci manda, e di seguirlo.

Pace e Bene .