NESSUNO SI ILLUDA! Si salva soltanto chi muore in Grazia di Dio

Tante occasioni per riflettere: oltre ai lutti che inevitabilmente colpiscono ogni persona, in ogni famiglia, quasi ogni giorno la cronaca ci presenta eventi drammatici di morti improvvise e/o violente che dovrebbero scuotere le nostre coscienze dall’apatia e dall’indifferenza religiosa, stimolando in noi un serio spunto di riflessione sulla nostra vita in rapporto ai Dieci Comandamenti, e, di conseguenza, su quale destino eterno “meritiamo”: Paradiso o Inferno.
Invece, a parte qualche R.I.P. superficiale, in molti continuano ad illudersi e a marcire nella loro vita disordinata.

E tra questi, forse, ci sei anche tu!

In realtà, però, prima di dire o di scrivere R.I.P., dovremmo innanzitutto riflettere e porci questa essenziale domanda:

“La sua anima, era in Grazia di Dio?!”

…perché se non lo era, state ben certi che quell’anima si trova già nell’INFERNO!
Infatti, il Giudizio particolare avviene subito dopo la nostra morte e chi non si trova in Grazia di Dio è escluso dalla salvezza.

Quindi, non illudetevi; non date retta a chi vorrebbe farvi credere il contrario!

SI SALVA SOLTANTO CHI MUORE IN GRAZIA DI DIO!

Chi muore in Grazia di Dio si salva, chi non muore in Grazia di Dio certamente si danna!

Per essere in Grazia di Dio è necessario onorare lo scopo per cui siamo stati creati: conoscere, amare e servire Dio.

Amiamo e serviamo Dio quando rispettiamo tutti i Dieci Comandamenti (leggi qui) e cooperiamo attivamente – con Cristo, per Cristo ed in Cristo – per realizzare il Suo Progetto d’Amore.

Il vero Amore per Dio e per il prossimo genera armonia, pace, spirito di servizio, senso di protezione, gioia di vivere.
Il peccato, invece, genera solo confusioneconflitti, indifferenzasenso di vuoto, tristezza, senso di colpa!
Basta guardarsi intorno, o leggere le news di ogni giorno, per vedere le drammatiche conseguenze del peccato sui singoli individui, nelle famiglie, nella società, nell’economia, nella cultura, nell’arte, nello spettacolo e nella politica.

Non è un caso se i mali di questo secolo sono l’INSICUREZZA e la DEPRESSIONE. L’insicurezza e la depressione, infatti, sono aumentati in proporzione al dilagare dell’apostasia, dell’ateismo e della fede “fai da te”. La mancanza di Fede, di vero Amore, di Armonia, di Speranza cristiana, hanno un impatto devastante sulla società e su ogni singola persona, creata da Dio per amare e per essere amata.

Dio ci ha creati per conoscerlo, amarlo e servirlo in questa vita, per poi goderlo eternamente nell’altra in Paradiso (ma solo se lo meritiamo!)

Ma come puoi amare Dio se non lo conosci?! E come puoi desiderare di servirlo, se non lo ami?!
E’ chiaro, dunque, che il primo dovere di ogni essere umano è quello di cercare e di conoscere Dio; tutto il resto viene da sé, infatti, è impossibile conoscere Dio e non amarlo; e quanto meglio lo si conosce, tanto più lo si ama!

Scopo di questa lettera, quindi, è quello di offrirti le prime giuste informazioni. Quelle necessarie. Spero che saprai farne tesoro.

COSA DOBBIAMO FARE PER ESSERE IN GRAZIA DI DIO

Attualmente, sono tantissime le persone che pur vivendo costantemente in peccato mortale si illudono di amare Dio, di essere “buone” e di meritare il Paradiso, ma che invece, se non si pentiranno in tempo, avranno la brutta sorpresa di essere condannate all’Inferno con queste terribili parole: “Non vi conosco! Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno!” (Mt 25)

L’amore, quando autentico, produce opere sante!

buoni propositi, se non si concretizzano nelle opere sante, sono inutili.
Le emozioni che proviamo nei confronti dei nostri famigliari, dei nostri parenti, dei nostri amici, nei confronti del prossimo, o quando contempliamo un’immagine sacra di Gesù e della Madonna, se non si concretizzano nelle opere sante, sono false, sono il miraggio di un inutile sentimentalismo.

“La strada della perfezione è lunga, come è lunga la vita di ciascuno. La consolazione è il riposo lungo il cammino; ma appena ristorati, bisogna alzarsi solertemente e riprendere la corsa” (San Pio da Pietrelcina)

Il prezzo del vero Amore e della vera Libertà è alto. Lo è sempre stato. Per tutti. Perché costa sacrificio. Ma è un prezzo che dobbiamo essere disposti a pagare se non vogliamo sprecare la nostra vita ed essere delle persone inutili: dobbiamo combattere ogni giorno la nostra superbia ed assumere nei confronti di Dio e del prossimo un atteggiamento umile, quindi di rispetto e di servizio.

Quindi, come abbiamo visto, essere in Grazia di Dio significa essere in Comunione d’Amore con Lui.

La Comunione d’Amore con Dio si realizza per mezzo delle opere sante.

La Sacra Scrittura, il Magistero bimillenario e Dogmatico della Chiesa Cattolica e la predicazione dei Santi, ci insegnano quali sono i nostri doveri e le opere sante:

  1. Conoscere il Vangelo e le Verità principali della Fede cattolica 
  2. Pregare (dialogare cuore a cuore con Dio, anche con parole proprie)
  3. Impegnarsi ad osservare tutti i Dieci Comandamenti
  4. Frequentare i Sacramenti (Santa Messa ogni domenica e nelle feste comandate, Confessione frequente o almeno dopo ogni peccato mortale, Santa Comunione frequente o almeno una volta all’anno, a Pasqua)
  5. I Sacramenti devono essere accolti con vera Fede (credere in tutto ciò che Dio ci ha rivelato e che la Santa Chiesa ci propone a credere) e vissuti nella vera Carità (la Carità, quando autentica, è vincolata alla Fede e rispetta i Comandamenti di Dio e di Nostro Signore Gesù Cristo)!

Ma attenzione! Essere cristiani non è una questione di “precetti da rispettare”, magari controvoglia…  essere cristiani in realtà è una questione di cuore!
Infatti, nel momento in cui decidiamo veramente di dare a Dio l’amore che merita ed il posto che gli spetta, spontaneamente smetteremo di offenderlo e di sprecare la nostra vita.

E non è mai troppo tardi per pentirsi e per tornare in Grazia di Dio.

Quando il peccatore è sinceramente pentito e decide di andarsi a confessare, già da quel momento torna ad essere in Grazia di Dio (però poi deve confessarsi davvero!).
E se questo avviene in punto di morte, certamente si salva (anche se poi, a causa della morte, non dovesse fare in tempo a confessarsi). 



COSA SIGNIFICA ESSERE IN GRAZIA DI DIO?

Essere in Grazia di Dio significa che la Ss. Trinità dimora nella nostra anima; di conseguenza, lo Spirito Santo ci giustifica, ci santifica e ci divinizza; ossia, ci perdona i peccati, ci dona gli aiuti necessari per rafforzarci nel bene ed evitare il male e facendosi tutt’uno con noi, ci rende partecipi della sua natura Divina. 

Doni dello Spirito Santo: Sapienza, Intelletto, Consiglio, Fortezza, Scienza, Pietà, Timor di Dio. Frutti dello Spirito Santo: Carità, Gioia, Pace, Longanimità, Benignità, Bontà, Fedeltà, Mitezza, Dominio di sè.

E’ sufficiente commettere anche un solo peccato mortale per perdere la Grazia di Dio (ossia, per rompere la Comunione d’Amore con Dio), e, di conseguenza, auto-condannarsi all’Inferno (questo, ovviamente, se non ci si pente in tempo), perché Dio, Infinitamente Santo, ha orrore del più piccolo peccato, e non può amare – quindi dimorare – in un anima macchiata dal peccato mortale.

E’ peccato mortale quello che ha per oggetto una materia grave, quando viene commesso con piena avvertenza e deliberato consenso.

La materia grave è precisata dai DIECI COMANDAMENTI.
Per approfondire, leggi qui:
Esame di Coscienza

I Dieci Comandamenti costituiscono un unità organica, in cui ogni Comandamento rimanda a tutto l’insieme.

Trasgredire un solo Comandamento è come infrangere tutta la Legge.

I Dieci Comandamenti ci indicano “cosa fare” e “cosa non fare” per amare Dio, il prossimo e noi stessi, nell’unico modo giusto!

Chi non si impegna a rispettare tutti i Dieci Comandamenti offende Dio (che è Amore) ed arreca un danno a se stesso, al prossimo e all’armonia del Progetto d’Amore di Dio!

Il peccato, in definitiva, e’ un atto di “non-amore”!

Si pecca in pensieri, parole, opere ed omissioni.

Molti, sbagliando, pensano che è impossibile rispettare tutti i Dieci Comandamenti; in realtà Dio, con l’aiuto della Sua Grazia, rende sempre possibile ciò che comanda!.
Ma l’aiuto và chiesto con la PREGHIERA; e nessuno chiede aiuto se non desidera riceverlo; quindi, tutto dipende dalla nostra VOLONTA’!
Per approfondire, leggi qui:
La Preghiera

COSA CI ASPETTA SUBITO DOPO LA MORTE?

Fratello mio, in questo ritratto della morte vedi te stesso e quello che dovrai diventare! Pensa che tra pochi anni, o forse tra pochi mesi o giorni, diventerai carne putrefatta e vermi. Giobbe, con questo pensiero si fece santo. Tutto deve finire; e se l’anima tua in morte si perderà, tutto sarà perduto per te! Dice S. Bernardo: “guarda i peccati della tua gioventù, ed abbine rossore… guarda i peccati della tua virilità, e piangi… guarda i tuo peccati presenti, e trema… quindi, rimedia presto!” . “Vedete – dice S. Bernardo – che il Signore non solo cerca fiori, ma vuole anche frutti, cioè non solo buoni desideri e propositi, ma vuole anche opere sante. Sappiate dunque avvalervi di questo tempo, che Dio vi dà per sua Misericordia; non aspettate! (Sant’Alfonso Maria De Liguori – Dottore della Chiesa)

-Saremo giudicati immediatamente, subito dopo la morte! Ecco come:
Il Giudizio Particolare

-Descrizione delle pene dell’Inferno:
L’Inferno

-Descrizione delle pene del Purgatorio:
IL Purgatorio

-Descrizione delle gioie del Paradiso:
IL Paradiso

GLI ERRORI CHE PORTANO PIU’ ANIME ALL’INFERNO

Il diavolo non combatte la religione; è troppo intelligente per farlo. Egli sta producendo un falso cristianesimo, tanto simile a quello vero che i buoni cristiani hanno paura di parlare contro di esso. Ci viene detto chiaramente nelle Sacre Scritture che negli ultimi giorni gli uomini non sopporteranno più la sana Dottrina, e che per il “prurito di udire” si volgeranno alle favole. Viviamo in un’epidemia di questo “prurito”, e tanti falsi profeti ne hanno fatto un’arte raffinata. Principalmente, il falso cristianesimo predica una Carità senza Fede, oppure, una Fede senza Carità. Ma la Verità è questa, e non dimenticarlo mai: per salvarsi, Fede e Carità sono entrambe necessarie!

A causa del falso spirito modernista che ha inquinato la Fede Cattolica, quindi la preparazione, metodi d’insegnamento e le scelte Pastorali di molti Educatori, Catechisti, Sacerdoti, Vescovi e Cardinali, molte Verità della Fede vengono diluite, ignorate, se non addirittura negate, facendo passare un messaggio gravemente sbagliato a danno di una moltitudine di anime…
di conseguenza, e’ ormai (quasi)convinzione comune, soprattutto tra i giovani e i giovanissimi, che per meritare il Paradiso sia sufficiente la “sola Fede” (o solo il “Battesimo”), senza le “opere meritorie” (opere sante), e che ci si salva indipendentemente dai peccati personali che si commettono o dall’essere o meno praticanti, perché la Misericordia di Dio perdona tutti, indistintamente, compresi coloro che fino all’ultimo respiro si sono ostinati a vivere in peccato mortale ed hanno rifiutato di pentirsi.
In Verita’, pero’, e’ necessario comprendere bene cosa vuole dire la parola “Misericordia”, che per non perdere il suo significato autentico non deve mai essere disgiunta dalla “GIUSTIZIA”, perché in Dio Misericordia e Giustizia sono la stessa cosa, come due facce della stessa medaglia!

Il falso cristianesimo predica una Dio che è solo Misericordioso. Ma la Verità è questa: in Dio, Misericordia e Giustizia sono due facce della stessa medaglia! Infatti, la Giustizia di Dio non è mai negazione della sua Misericordia, in Lui non c’è un’azione giusta che non sia anche atto di misericordia e, nello stesso tempo, non c’è un’azione misericordiosa che non sia perfettamente giusta! 

Che il Signore sia infinitamente Buono e Misericordioso è fuori di dubbio. Egli, infatti, chiama continuamente il peccatore a convertirsi ed è sempre disposto a perdonargli qualsiasi peccato, anche il più abominevole e raccapricciante (leggi qui), ma esclusivamente se il peccatore è sinceramente pentito e gli domanda perdono! Diversamente, esercita la sua terribile GIUSTIZIA!

N.B: il pentimento è da considerarsi autentico solo quando è accompagnato dalla “fuga dalle occasioni”

Oppure, al contrario della prima eresia (che per salvarsi sia sufficiente la “sola Fede”), ne serpeggia un’altra, ancora peggiore, ed è quella di coloro che vorrebbero farvi credere che per salvarsi sia sufficiente la “sola Carità”, ossia, le “sole opere buone nei confronti del prossimo”, a prescindere dalla propria Fede personale o dall’essere o meno praticanti;
più esattamente, che per salvarsi e’ sufficiente fare solo qualche opera buona nei confronti del prossimo (oppure, semplicemente “non fare del male al prossimo”); l’importante, insomma, e’ “amare”, ma non secondo le indicazioni infallibili stabilite da Dio (i Dieci Comandamenti), ma secondo la propria personale interpretazione di cosa e “bene” e di cosa e’ “male”.
Cavallo di battaglia delle persone cadute in questa eresia, sono le famose frasi: “Alla sera della vita, saremo giudicati sull’amore” (di San Giovanni della Croce), oppure, “Ama e fa’ cio che vuoi!” (di Sant’Agostino)… essi pero’ ignorano, o fanno finta di ignorare, che con la parola “amore” i Santi si riferiscono sempre alla Carità intesa come Virtù Teologale (che non si riduce alla sola “elemosina” o alle sole “opere buone”):

SENZA LA CARITA’, LE OPERE BUONE CHE FACCIAMO PERDONO OGNI VALORE E MERITO PER LA VITA ETERNA.

La Carità è la virtù teologale per la quale amiamo Dio sopra ogni cosa “per se stesso” (ossia, perché ne riconosciamo l’infinita bontà e le infinite perfezioni), e, di conseguenza, il nostro prossimo come noi stessi, per amore di Dio (ossia, perché riconosciamo il prossimo come figlio dello stesso Padre).
La Carità, quando autentica, osserva i Comandamenti di Dio (e del suo Cristo) ed è vincolata alla Fede.

Quindi, vivere nella Carita’ significa impegnarsi, con l’aiuto della Grazia, a rispettare tutta la Legge di Dio e, contemporaneamente, impegnarsi a compiere diligentemente i doveri del proprio stato di vita mettendo al servizio degli altri, con modestia e gratuità, i propri beni, le proprie virtù ed i propri talenti, per il conseguimento del Bene Comune.

“Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la Carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.
E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della Fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la Carità, non sono nulla.
E se anche distribuissi tutte le mie sostanze ai poveri e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la Carità, niente mi giova” (1Corinzi 13).

ALLO STESSO MODO, SENZA LA FEDE LE OPERE BUONE CHE FACCIAMO PERDONO OGNI VALORE E MERITO PER LA VITA ETERNA.

Senza la Fede è impossibile piacere a Dio (Ebrei 11,6). La Fede è la virtù teologale per la quale noi crediamo in Dio e a tutto ciò che Egli ci ha detto e rivelato, e che la Chiesa ci propone a credere, perché Egli è la stessa Verità.
Per questo la persona “intellettualmente e moralmente onesta” cerca sempre di conoscere e di fare la Volontà di Dio.
La Fede è autentica quando opera per mezzo della Carità” (Gal 5,6).

FEDE E CARITA’, QUANDO AUTENTICHE, CONVERGONO NEL DESIDERIO DI PARTECIPARE ALLA SANTA MESSA. 
SE NON PARTECIPIAMO ALLA SANTA MESSA, LE OPERE BUONE CHE FACCIAMO PERDONO OGNI VALORE E MERITO PER LA VITA ETERNA.

3° Comandamento: “Ricordati di santificare le Feste”. Partecipare alla Santa Messa ogni Domenica (e nelle feste comandate) è un nostro preciso dovere; un dovere d’amore nei confronti di Colui che ci ha amati per primo!
Partecipare ogni domenica alla Santa Messa è il necessario atto d’amore, di riconoscenza e di ringraziamento nei confronti di Dio per averci creato traendoci dal nulla, per essere morto per noi sulla Croce, per averci reso Suoi Figli, per tutte le grazie materiali e spirituali che ci ha fatto e che ci continua a fare. Tutto ciò che possediamo è un suo dono!

Rifiutare di partecipare alla Santa Messa ogni domenica (e nelle feste comandate), è un mostruoso atto di irriconoscenza  che offende infinitamente il Cuore di Dio e che, dunque, ci separa da Lui e dalla sua Grazia. Infatti, morire con l’anima gravata anche solo da questo peccato mortale, sancisce la nostra auto-condanna all’Inferno (se non ci si pente in tempo). Nessuno si illuda del contrario!

Partecipare ogni Domenica alla Santa Messa da valore a tutto ciò che facciamo; infatti, così come quelle poche gocce d’acqua aggiunte dal sacerdote nel vino, diventano realmente Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Gesù Cristo, così le nostre sofferenze, le nostre fatiche, le nostre preghiere, e tutte le opere buone che facciamo, offerte con Gesù a Dio-Padre nella Santa Messa, VENGONO DIVINIZZATE, quindi, acquisteranno merito per la vita eterna, saranno un grande tesoro per la Chiesa, ed acquisteranno un grande potere redentivo per la salvezza di tante anime, oltre che alla nostra.

Quando ci stacchiamo da Gesù con il peccato e rifiutiamo di partecipare alla Santa Messa la Domenica, le nostre sofferenze, le nostre fatiche, le nostre preghiere, e tutte le opere buone che facciamo, perdono ogni valore!

I QUATTRO PECCATI CHE GRIDANO VENDETTA AL COSPETTO DI DIO

Come avete già letto, per perdere la Grazia di Dio e’ sufficiente commettere anche un solo peccato mortale (contro uno qualsiasi dei Dieci Comandamenti); ma ce ne sono 4, in particolare, che più di tutti attirano le punizioni di Dio già qui su questa terra (e che comunque saranno puniti nell’Inferno più severamente):

1) Omicidio volontario (l’aborto e’ il piu’ grave di tutti).
2) Peccato impuro contro natura (L.G.B.T. & friendly, bestialita’).
3) Oppressione dei poveri.
4) Frode nella mercede agli operai.

I PECCATI CONTRO LO SPIRITO SANTO

L’anima che presume la propria Salvezza rifiutando di servirsi dei Sacramenti (Santa Messa ogni domenica e nelle feste comandate, Confessione frequente o almeno dopo ogni peccato mortale, Santa Comunione frequente o almeno una volta all’anno, a Pasqua) commette il GRAVISSIMO PECCATO di ingiuria nei confronti di Cristo che li ha istituiti, perché ripudiandoli o ne nega l’efficacia o comunque ne rende vana l’istituzione, avvenuta a prezzo del Suo Preziosissimo Sangue, sparso tra atroci e indescrivibili sofferenze! Perciò guardiamo sempre di attendere alla nostra Salvezza – come dice san Paolo – «con timore e tremore» (Fil 2,12), facendo buon uso di tutti i mezzi di Grazia che il Signore ci ha concesso.

I peccati contro lo Spirito Santo sono 6, ed impediscono già in partenza la vera conversione, quindi la salvezza di chi li commette.
Per approfondire leggi qui:
I peccati contro lo Spirito Santo

Tra i 6 peccati contro lo Spirito Santo, la “presunzione di salvarsi senza merito” e l’ “ostinazione nei peccati” sono quelli che probabilmente mietono più vittime. Vediamo insieme perché:

1)Dio ci ha creati per conoscerlo, amarlo e servirlo. Chi rifiuta di credere in Dio – o chi non lo conosce in maniera sufficiente – perché deliberatamente ha rifiutato  di conoscerlo (ignoranza colpevole), e ciononostante ha la presunzione di salvarsi, e’ un illuso!
In realtà, se la morte dovesse sorprenderlo all’improvviso, senza dargli la possibilità di pentirsi, andrebbe all’Inferno.
Per approfondire, leggi qui:
Perché credere in Dio?

“Non c’è sciocchezza a cui l’uomo moderno non sia disposto a credere pur di non credere in Cristo e di non osservare i suoi Comandamenti!”

2)Chi rifiuta di pregare, di dialogare cuore a cuore con Dio, e ciononostante ha la presunzione di salvarsi, e’ un illuso!
In realtà, se la morte dovesse sorprenderlo all’improvviso, senza dargli la possibilità di pentirsi, andrebbe all’Inferno.

3)Chi rifiuta di rispettare tutti i Dieci Comandamenti (compreso il 6°), e ciononostante ha la presunzione di salvarsi, e’ un illuso!
In realtà, se la morte dovesse sorprenderlo all’improvviso, senza dargli la possibilità di pentirsi, andrebbe all’Inferno.

4)Chi rifiuta di frequentare i Sacramenti (Santa Messa ogni domenica e nelle feste comandate, Confessione frequente o almeno dopo ogni peccato mortale, Santa Comunione frequente o almeno una volta all’anno, a Pasqua), e ciononostante ha la presunzione di salvarsi, e’ un illuso!
In realtà, se la morte dovesse sorprenderlo all’improvviso, senza dargli la possibilità di pentirsi, andrebbe all’Inferno.

5)Chi riceve Cristo nella Santa Comunione, consapevole di aver commesso dei peccati mortali per i quali non ha ancora ricevuto l’assoluzione, e ciononostante ha la presunzione di salvarsi, è un illuso!
In realtà, se la morte dovesse sorprenderlo all’improvviso, senza dargli la possibilità di pentirsi, andrebbe all’Inferno.

“Perciò chiunque in modo indegno mangia il pane o beve il calice del Signore, sarà reo del corpo e del sangue del Signore. Ciascuno, pertanto, esamini se stesso e poi mangi di questo pane e beva di questo calice; perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna” (1 Corinzi 11,27-29)

5)Chi rifiuta di insegnare le ragioni della Fede ai propri figli, iniziando dal “buon esempio”, e ciononostante ha la presunzione di salvarsi, e’ un illuso!
In realtà, se la morte dovesse sorprenderlo all’improvviso, senza dargli la possibilità di pentirsi, andrebbe all’Inferno.

6)Chi fa’ uso di droghe o abuso di alcool, e ciononostante ha la presunzione di salvarsi, è un illuso!
In realtà, se la morte dovesse sorprenderlo all’improvviso, senza dargli la possibilità di pentirsi, andrebbe all’Inferno.

Ecco come la pensa chi vuole fare di noi carne da macello: “Man mano che la libertà politica ed economica diminuisce, la libertà sessuale ha tendenza ad accrescersi a titolo di compenso. E il dittatore sarà bene accorto a incoraggiare questa libertà. Aggiungendosi al diritto di sognare sotto l’influenza della droga, del cinema, della radio, essa contribuirà a riconciliare costoro con la schiavitù che è il loro destino” (Aldous Huxley – Il Mondo Nuovo)

7)L’omosessuale che vive “attivamente” la sua omosessualita’, e ciononostante ha la presunzione di salvarsi, e’ un illuso!
In realtà, se la morte dovesse sorprenderlo all’improvviso, senza dargli la possibilità di pentirsi, andrebbe all’Inferno.

“Quali ciechi e stolti, essendo offuscato il lume del loro intelletto, non conoscono il fetore e la miseria in cui sono; poiché non solo essa fa schifo a Me, che sono somma ed eterna purezza (a cui tanto abominevole, che per questo solo peccato cinque città sprofondarono per mio giudizio, non volendo più oltre sopportarle la mia giustizia), ma dispiace anche ai demoni, che di quei miseri si sono fatti signori. Non è che ai demoni dispiaccia il male, quasi che a loro piaccia un qualche bene, ma perché la loro natura è angelica, e perciò schiva di vedere o di stare a veder commettere quell’enorme peccato” (Gesù a Santa Caterina da Siena).

8)I divorziati-risposati, che vivono in una condizione abituale di adulterio, e ciononostante hanno la presunzione di salvarsi, si illudono! In realtà, se la morte dovesse sorprenderli all’improvviso, senza dargli la possibilità di pentirsi, andrebbero all’Inferno.
Tuttavia, molti matrimoni non sono validi (leggi qui: motivi di nullità del matrimonio canonico), quindi, i separati che si vogliono risposare hanno il diritto-dovere di rivolgersi alla Sacra Rota per accertare e certificare la nullità del primo matrimonio e benedire con il Sacramento del Matrimonio la nuova unione.

9)I fidanzati o i conviventi, che vivono in una condizione abituale di fornicazione, e ciononostante hanno la presunzione di salvarsi, si illudono!
In realtà, se la morte dovesse sorprenderli all’improvviso, senza dargli la possibilità di pentirsi, andrebbero all’Inferno.

10)Chi si veste in maniera immodesta, pienamente consapevole di suscitare desiderio sessuale in chi guarda (con scollature o vestiti trasparenti o eccessivamente corti o aderenti), e ciononostante ha la presunzione di salvarsi, e’ un illusa/o!
In realtà, se la morte dovesse sorprenderla/o all’improvviso, senza dargli la possibilità di pentirsi, andrebbe all’Inferno.

“Specialmente i pastori e i predicatori, quando ne abbiano l’opportunità, devono, secondo quelle parole di S.Paolo (II Tim. 4:2): ‘insistere, confutare, implorare, sgridare’ al fine di ottenere che le donne indossino vesti conformi alla verecondia, tali da poter essere ornamento e salvaguardia della virtù; ed essi devono anche ammonire i genitori di non permettere che le loro figliole indossino abiti immodesti” (Atti della Sede Apostolica – Consiglio di Vigilanza ai Vescovi ed Ordinari Diocesani)

11)Chi e’ favorevole all’aborto, o all’eutanasia, o al divorzio, o alle unioni civili, o alle nozze omosessuali, o all’ adozione di figli alle coppie omosessuali, o all’utero in affitto, o alla legalizzazione delle sostanze stupefacenti, ecc.., e ciononostante ha la presunzione di salvarsi, e’ un illuso!
In realtà, se la morte dovesse sorprenderlo all’improvviso, senza dargli la possibilità di pentirsi, andrebbe all’Inferno.

Bimbo fatto a pezzi per raschiamento

Lo spirito satanico che anima gli abortisti e l.g.b.t.

12)Ugualmente, chi vota Partiti Politici il cui programma e’ a favore dell’aborto, dell’eutanasia, del divorzio, delle unioni civili, delle nozze omosessuali (e dei relativi diritti),  delle adozioni di figli alle coppie omosessuali, dell’utero in affitto, della legalizzazione delle sostanze stupefacenti, ecc.., e ciononostante ha la presunzione di salvarsi, e’ un illuso!
N:B: eccetto i casi in cui votare per questi Partiti Politici rientra nel “male minore” (ossia, quando gli altri Partiti presentano programmi peggiori o pur presentando programmi migliori non sono degni di fiducia). Dio, che legge nei cuori, conosce la nostra buona fede. Contemporaneamente, è dovere di ogni cristiano contribuire alla creazione, promozione e crescita di Partiti Politici pienamente conformi al Progetto di Dio e alla Dottrina Sociale della Chiesa Cattolica.

Che ne siano consapevoli o meno, tutti coloro che attivamente promuovono l’aborto, o l’eutanasia, o il divorzio, o le unioni civili, o le nozze omosessuali, o l’ adozione di figli alle coppie omosessuali, o l’utero in affitto, o la legalizzazione delle sostanze stupefacenti, sono NEMICI di Dio, del loro stesso Popolo e del Bene Comune dell’Umanita’.
Leggi qui: Cos’è il Bene Comune?

Famiglia e vita sono il nodo decisivo, perché se si tocca la colonna portante della creazione, ossia, la Verità del rapporto fra l’uomo e la donna e fra le generazioni, crolla tutto l’edificio; e questo adesso noi lo vediamo attraverso le tante e disastrose conseguenze… e tu, da quale parte stai?! Quale Regno promuovi?! Quello di Dio, o quello di Satana?!

Chi si ostina o non voler abbandonare i propri peccati e ciononostante presume di salvarsi senza merito, senza chiedere perdono a Dio, si auto-condanna all’INFERNO!

L’HA DETTO GESU’

Tra i tanti messaggi dettati da Gesù Misericordioso a Santa Faustina, vi propongo questi, molto significativi. Fatene tesoro:
«Scrivi: sono tre volte santo ed ho orrore del più piccolo peccato. Non posso amare un’anima macchiata dal peccato, ma quando si pente, la Mia generosità non ha limiti verso di lei. La Mia Misericordia l’abbraccia e la perdona.
Con la Mia Misericordia inseguo i peccatori su tutte le loro strade ed il Mio Cuore gioisce quando essi ritornano da Me. Dimentico le amarezze con le quali hanno abbeverato il Mio Cuore e sono lieto per il loro ritorno.
Dì ai peccatori che nessuno sfuggirà dalle Mie mani.
Se fuggono davanti al Mio Cuore Misericordioso, cadranno nelle mani della Mia Giustizia.
Dì ai peccatori che li attendo sempre, stò in ascolto del battito del loro cuore per sapere quando batterà per Me. Scrivi che parlo loro con i rimorsi di coscienza, con gli insuccessi e le sofferenze, con le tempeste ed i fulmini; parlo con la voce della Chiesa, e, se rendono vane tutte le Mie Grazie, comincio ad adirarMi contro di essi, abbandonandoli a se stessi e do loro quello che desiderano» (Diario Santa Faustina Kowalska – maggio 1938 – Q.VI, n.1728)

Ed ancora:
“I due raggi rappresentano il Sangue e l’Acqua
Il raggio pallido rappresenta l’Acqua che giustifica le anime (la Confessione); il raggio rosso rappresenta il Sangue che è la vita delle anime (l’Eucarestia). 
Entrambi i raggi uscirono dall’intimo della Mia Misericordia, quando sulla croce il Mio Cuore, già in agonia, venne squarciato con la lancia. Tali raggi riparano le anime dallo sdegno del Padre Mio. Beato colui che vivrà alla loro ombra, poiché non lo colpirà la giusta mano di Dio”(130)

Non e’ mai troppo tardi per pentirsi e ricorrere ai Sacri Cuori di Gesu’ e Maria! 

COME CONCRETIZZARE IL NOSTRO AMORE PER DIO E PER IL PROSSIMO 

Per concludere, e’ necessario ricordare che dalla Sacra Scrittura e dalla Tradizione, scaturiscono i Cinque Precetti generali della Chiesa Cattolica (che è nostro grave dovere rispettare) e le 7 Opere di Misericordia Spirituale e Corporale nei confronti del prossimo (che e’ nostro grave dovere compiere, a seconda delle nostre possibilità).

I Cinque Precetti Generali della Chiesa Cattolica:
1 – Partecipare alla Messa la domenica e le altre feste comandate e rimanere liberi da lavori e da attività che potrebbero impedire la santificazione di tali giorni.
2 – Confessare i propri peccati almeno una volta all’anno (e comunque, ogni volta che si commette un peccato mortale).
3 – Ricevere il sacramento dell’Eucaristia almeno a Pasqua.
4 – Astenersi dal mangiare carne e osservare il digiuno nei giorni stabiliti dalla Chiesa.
5 – Sovvenire alle necessità materiali della Chiesa stessa, secondo le proprie possibilità.

Le Sette Opere di Misericordia Spirituale e Corporale, che Gesù reputerà come fatte a se stesso:

Le 7 Opere di Misericordia Spirituale:
1 – Consigliare i dubbiosi
2 – Insegnare agli ignoranti
3 – Ammonire i peccatori
4 – Consolare gli afflitti
5 – Perdonare le offese
6 – Sopportare pazientemente le persone moleste
7 – Pregare Dio per i vivi e per i morti

Le 7 Opere di Misericordia Corporale:
1 – Dar da mangiare agli affamati
2 – Dar da bere agli assetati
3 – Vestire gli ignudi
4 – Alloggiare i pellegrini
5 – Visitare gli infermi
6 – Visitare i carcerati
7 – Seppellire i morti